Lunedì 23 Dicembre 2024

Prezzi del petrolio in discesa, settima settimana di ribassi

ROMA. Non si arresta la caduta del prezzo del petrolio. La decisione dell'Opec di non tagliare la produzione e l'aumento esponenziale di quella Usa, oltre al rallentamento dell'economia globale deprimono le quotazioni. Il greggio Wti è sceso di 88 centesimi a 73,3 dollari al barile mettendo a segno la settima settimana di ribassi. Non accadeva dal 1986. Cala anche il Brent di 22 centesimi a 77,27 dollari. Aie: prezzi continueranno a scendere anche in 2015. Le "pressioni al ribasso" sul prezzo del petrolio "dovrebbero continuare nella prima metà del 2015", a causa di una "domanda debole", affiancata da "l'impatto di un dollaro in crescita e di un continuo aumento dell'offerta". Lo scrive l'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) nel suo report mensile sul mercato petrolifero. A ottobre del 2014, l'offerta globale di petrolio è cresciuta di 35 mila barili al giorno, arrivano a 94,2 milioni di barili, 2,7 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2013. Parallelamente, la domanda resta debole, anche se "dopo aver toccato il fondo nel secondo trimestre, è stimata in lieve ripresa nel terzo, dato che il calo ha rallentato sia in Europa sia in Nordamerica". Le stime per la domanda di petrolio complessiva di quest'anno e del prossimo restano invariate rispetto al mese scorso, rispettivamente a 92,4 e 93,6 milioni di barili al giorno.

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