E' stata revocata l'assemblea del personale prevista per domani negli scavi di Pompei e nelle altre aree archeologiche vesuviane. Lo rende noto la Soprintendenza. Lo hanno stabilito i sindacati dopo la decisione della Soprintendenza di anticipare all'11 novembre l'incontro, previsto per il 19, sulle linee guida su sicurezza e vigilanza.
"A Pompei seconda mattina di assemblea e ancora turisti davanti ai cancelli chiusi. Un danno incalcolabile per l'immagine dell'Italia intera": così il ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini esprime su Twitter la sua protesta contro il blocco degli ingressi agli scavi causati dalle agitazioni sindacali. "Da quando sono ministro a Pompei sono arrivate 78 persone per superare le carenze di personale", ha poi aggiunto in un successivo tweet .
Sono stati oltre 1100, dalle 8.30 alle 11 di oggi, i turisti in attesa di poter entrare di entrare all'interno degli Scavi di Pompei, dove da ieri è in corso un agitazione dei dipendenti che si riuniscono in assemblea nelle prime ore del mattino. Nella giornata di ieri i turisti sono stati 2000.
'A Pompei il personale di vigilanza è sfiancato dal sovraccarico di lavoro'': così i responsabili sindacali degli scavi in una nota.
"Quotidianamente, ai custodi in servizio sono assegnate fino a tre zone di guardia, equivalenti ad un'area di circa 35mila mq., pari al 31,2% in più dei parametri di lavoro assegnati al personale in servizio in altri siti, riuscendo comunque a garantire l'apertura dell'area archeologica 365 giorni l'anno, il tutto a parità di stipendio e compensi accessori con chi lavora molto meno e in ambienti climatizzati''.
Quindi, nelle aspettative del personale del sito archeologico di Pompei ''tra le prime cose da risolvere, l'equa distribuzione del carico di lavoro del personale, individuando il parametro di riferimento per l'assegnazione delle zone da vigilare. Molte volte abbiamo ribadito che bisognava distribuire in maniera imparziale ed equa i carichi di lavoro, oppure, in alternativa, riconoscere e concedere maggior compensi a coloro che durante l'espletamento del proprio servizio sono soggetti ad un maggior carico di lavoro''. Al ministro Franceschini, i sindacati avevano lanciato un appello alcuni giorni prima della indizione delle assemblee.
''Purtroppo - spiega l'Rsu, Antonio Pepe - il nostro problema è di riuscire a conciliare la tutela dei turisti, e dell'immagine del sito, con l'esigenza di riuscire ad attirare l'attenzione del vertici della Soprintendenza e del Governo sui nostri problemi, che sono problemi di gestione del sito archeologico e di sicurezza degli Scavi''.
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