MILANO. Mediobanca ha registrato tra luglio e settembre, il primo trimestre dell'esercizio della banca, ricavi a 525 milioni e in crescita del 25% rispetto allo scorso anno. L'utile netto è di 160 milioni, in flessione dai 171 milioni di un anno fa. Lo si legge in una nota. Il dato supera il consensus che si attestava a 120 milioni. Spiega l'istituto che l'aumento dei ricavi è stato realizzato soprattutto grazie al favorevole andamento dell'attività bancaria, il cui risultato è più che triplicato (da 34 a 106,8 milioni). Il retail e consumer banking vede ricavi ancora in crescita (+5,3% a 228,2 milioni). Cala invece il contributo del principal investing (da 137,2 a 53,3 milioni), che lo scorso anno aveva beneficiato di utili da dismissioni per 79,5 milioni (4 milioni). Il coefficiente patrimoniale core tier 1 è all'11% (Basilea 3 'phased in'), e va al 12,6 quello fully phased (risultato del trimestre escluso). Dopo la valutazione Bce degli attivi dell'istituto (asset quality review) e gli esercizi di stress, superato da Mediobanca senza che sia necessario alcun intervento sul capitale o sulle coperture, l'istituto segnala tra l'altro che «il capitale eccedente il minimo richiesto nell'esercizio di comprehensive assessment si attesta» ad «oltre 1 miliardo, considerando le azioni di ottimizzazione del capitale effettuate nei primi nove mesi del 2014 (rimborso ibridi e interesse bancarie) e sale ad oltre 1,5 miliardi includendo anche l'autofinanziamento dei primi nove mesi del 2014 (1,4 miliardi nello scenario avverso)».