TORINO. Domani sarà un giorno storico: la data di nascita di Fiat Chrysler Automobiles, l'inizio di una nuova storia per la società nata a Torino nel 1899. Fca non avrà il quartiere generale al Lingotto come la vecchia Fiat, ma la sede legale sarà in Olanda e la residenza fiscale a Londra, in St. James Street.
Il giorno scelto per rendere operativa la fusione tra Torino e Detroit ha una valenza simbolica perché il 12 ottobre è il giorno della scoperta dell'America. A Sergio Marchionne sarebbe piaciuto fare partire in questa giornata la quotazione a Wall Street, ma poiché cade di domenica ha dovuto ripiegare sul giorno successivo.
Lunedì, mentre negli Usa si celebrerà con la tradizionale parata del Columbus Day, il titolo Fca debutterà al Nyse, New York Stock Exchange. Per sottolineare il momento storico a Wall Street saranno presenti Marchionne e il presidente John Elkann: toccherà a loro suonare alle 16, a fine seduta, la campanella che chiude la prima giornata di contrattazioni.
La nascita della nuova società comporta la scomparsa del logo Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino: questo nome dopo 115 anni non esisterà più. E' già sparito da Piazza Affari, dove da lunedì ci sarà il titolo Fca, sparirà dal Lingotto dove resterà la sede di Exor, la holding del gruppo, che mantiene strette le redini della società con il 30% del capitale e il 46% dei diritti di voto.
In Italia restano le fabbriche dalle quali uscirà una parte dei modelli previsti dal piano con investimenti complessivi pari a quasi 50 miliardi di euro entro il 2018. Dopo la quotazione a Wall Street partirà il road show: Marchionne incontrerà i grandi investitori istituzionali Usa ai quali illustrerà i programmi del gruppo.
A loro si presenterà con un pacchetto pari al 7% della società, fra azioni derivate dal recesso esercitato dai soci contrari alla fusione e azioni proprie. "Il titolo sarà interessante", ha detto il manager a Parigi sottolineando il sorpasso su Toyota a settembre nelle vendite sul mercato statunitense. Il pacchetto di azioni che Marchionne porta "nella valigetta" con cui viaggerà insieme al responsabile finanziario Richard Palmer, potrebbe fare affluire una significativa liquidità nelle casse della società e consentirebbe di evitare quella ricapitalizzazione che il mercato si aspetta ma l'amministratore delegato di Fca ha più volte detto di non ritenere necessaria.
Su questo capitolo l'ultima parola spetterà al consiglio di amministrazione, convocato il 29 ottobre a Londra per esaminare i conti del terzo trimestre. Poi si aprirà la partita alleanze, nella quale Elkann e Marchionne hanno già detto che Fca è pronta a giocare un ruolo di primo piano.
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