Sabato 23 Novembre 2024

Turismo in Sicilia, sindacati e imprese attaccano: crescita al palo, siamo in stagnazione

PALERMO.  “Altro che boom del turismo in Sicilia, l’incremento tanto decantato del 2,2% rispetto all’anno precedente se viene confrontato su base decennale indica come il turismo nell'Isola sia cresciuto appena dell’1%, mostrando dunque una preoccupante stagnazione”: Pietro La Torre, presidente dell’Ente bilaterale del turismo, organismo costituito da sindacati e associazioni dei datori di lavoro del settore, commenta così i dati forniti nei giorni scorsi dall’assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris e chiede a tutte le parti sociali di redigere un manifesto per lo sviluppo del turismo da proporre al governo.
“Le variazioni comprese fra il 2% e il 5% non appaiono, a nostro parere, rilevanti – spiega La Torre - considerando che per attuarle le imprese hanno attuato politiche commerciali al ribasso e bisogna dunque tenere conto di quanto effettivamente sia aumentato invece il fatturato. Su tale argomento bisogna convincersi che gli scostamenti necessari a far decollare il settore - chiarisce La Torre - devono essere individuati in obiettivi che indicano nel medio periodo almeno aumenti del 30% del Pil ed a regime almeno al suo raddoppio, in caso contrario continueremo a parlare di un’asfittica gestione dell’esistente”. La Torre quindi attacca: “Abbiamo avuto modo di guardare gli atti ad oggi prodotti dalla Giunta regionale e francamente riteniamo di essere ancora lontani dagli interventi necessari ed urgenti, né riteniamo sia sufficiente l’ipotesi di una consultazione delle parti sociali prevista ma non ancora realizzata, tutta a posteriori all’apprezzamento espresso dalla Giunta”.
Secondo il presidente dell'Ente bilaterale regionale del turismo “risulta irrinunciabile una legge quadro capace di dare risposte ed ordine al settore. Intendiamo proporre a tutte le parti sociali di redigere  “Il Manifesto” per lo sviluppo della filiera turistica siciliana che tratti e definisca gli assi strategici, in primo luogo in una nuova legge e le conseguenti operatività e determinazioni. Un decalogo a valere per questo governo e per le opposizioni, che non cambi con l’alternanza alla guida della regione, avendo le parti sociali tutte la necessità di un programma che nel tempo porti i risultati attesi”.

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