PALERMO. Da Roma a Palermo riparte la marcia lenta del lavoro nuovo, sebbene resti divaricato il compasso tra offerta e domanda, con la disoccupazione italiana a sfiorare il 13%. Primi vagiti post crisi, anche nelle pubbliche amministrazioni, sui macigni, per altro verso, del blocco del turn over e dei divieti di assunzione dettati dal Patto di stabilità. Non che i vincoli si allentino, ma si tornerà ad assumere a scuola, alle Poste. E, anche in Sicilia, si aprono i bandi per migliaia di giovani disoccupati con la «Garanzia giovani» firmata Unione europea, tramite il governo nazionale, mentre restano ancora chiusi gli spiragli del «Piano giovani» regionale: freno a mano, rimasto nelle mani dell'assessorato regionale alla Formazione, è il blocco forzoso dei cento milioni a disposizione fino alle prossime consultazioni elettorali. Under 35 disoccupati ancora in attesa. Ma ieri l’assessore Scilabra ha assicurato che i bandi del Piano giovani saranno pronti entro i primi di giugno. E partono anche i cantieri di servizio per i primi 700 dei 20 mila lavoratori che potrebbero trovare posto, come annunciato dall'assessore alle Politiche sociali Giuseppe Bruno, in 27 Comuni siciliani. Ma andiamo per ordine.
Lavoro giovanile. Non che le misure nazionali della «Garanzia giovani» siano immuni da problemi gestionali e burocratici, ma almeno i 178 milioni destinati alla Sicilia sono pronti: i disoccupati fra i 15 e i 29 anni possono, dal primo del mese, fare istanza on line su www.garanziagiovani.gov.it oppure recarsi nei centri per l'impiego, e mettersi in lista per accedere a contratti di apprendistato e tirocini in azienda, servizio civile retribuito, corsi di formazione anche a distanza, bonus occupazionali, sostegno alle start-up. Il freno da disinnescare ha del paradossale: si chiama insufficienza del personale necessario per esitare la piena di domande che ci si aspetta. Quindici giorni fa il dipartimento Lavoro ha chiesto i rinforzi, 10 funzionari direttivi e una dozzina di istruttori direttivi. Si aspetta la task force, entro il termine del 17 maggio, per non rimanere sommersi. Il ritardo comunque è assicurato, mentre buona parte dei 1.800 ex lavoratori degli sportelli multifunzionali, a spasso dal 23 aprile, sono pronti a sedersi agli sportelli dei centri per l'impiego per supportare le attività di orientamento.
Cantieri di servizio. Fresca la notizia, data dall'assessore Bruno, delle risorse sbloccate per 57 progetti in 27 Comuni dell’Isola, di cui dieci nel Palermitano. Al lavoro 700 operai, dopo che il dipartimento regionale del Lavoro ha chiuso la relativa istruttoria. In busta paga, una media di 700 euro mensili, per la sistemazione del verde pubblico, vigilanza nelle scuole, pulizia di strutture pubbliche. In tutto, i cantieri danno speranze a 20 mila unità con un investimento di 50 milioni di euro. Il «record» dei progetti è per ora di Erice, che ha ricevuto l'ok per 8 cantieri. In stand-by, fra i progetti più importanti, soprattutto nei capoluoghi, quelli relativi alla manutenzione delle strade.
Scuola. Un turbinìo di cifre, anche a 5 zeri, nelle misure – per le prime delle quali bisognerà attendere un altro anno scolastico – annunciato dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Fatto sta che dal 2015-2016, 14 mila fra precari e docenti idonei, ha detto il ministro, entreranno di ruolo. E ancora, a scorrimento, dal 2016 in poi. Fra le pieghe dell'annuncio, la notizia boom: per la primavera 2015 sarà bandito un concorso a cattedra, per il reclutamento di 17 mila professori. Dei 14 mila a vario titolo in ruolo dal 2015, la metà, dei quali un esercito fra i 500 e i 700 siciliani, saranno recuperati dalla graduatoria del concorso, l'ultimo finora, del 2012: risultarono idonei ma non vincitori, per la carenza di cattedre, che erano 11 mila in tutto. La decisione è stata spiegata dalla Giannini con la «necessità di rispettare l'equilibrio del 50% rispettivamente per gli ingressi da graduatoria e da concorso». Già, perché un'altra delle vie d'ingresso diverrà meno angusta per molti grazie al «pacchetto di punti in più» garantito dal ministro ai partecipanti ai Tirocini formativi attivi, cioè i laureati appena reduci (ed è pronto il bando per il secondo ciclo) dai corsi abilitanti nelle università e alcune decine di ore di tirocinio nelle scuole. In tempo per partecipare al concorso e sperare in un posto dal 2016. L'altro serbatoio possente di precari è costituito dai «Pas», docenti abilitati in virtù di almeno due anni di servizio, anche nelle scuole private.
La corsa dei postini. Poco più di mille ce la faranno, ma ai tempi della crisi un posto da portalettere a tempo determinato di 2, 3 o 6 mesi farà gola a decine di migliaia di aspiranti: 1.070 saranno assunti, con un massimo di 835 posti per portalettere e 235 per addetti allo smistamento. Banditi pure stage per neolaureati in ingegneria gestionale con possibilità di inserimento in azienda. Il portalettere deve essere diplomato (almeno con 70/100, 100/100 per lo smistamento), patentato anche per la moto aziendale 8 (125 cc). Info e istanze sulla pagina «Lavora con noi» sono consultabili sul sito di Poste Italiane.
Dalla scuola alle Poste, è corsa per un impiego
Si cercano più di mille portalettere. Nell’Istruzione in 14 mila tra precari e docenti entreranno di ruolo nell’anno 2015-2016
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