PALERMO. Se nel 2008, anno in cui si cominciò a gridare alla crisi, nei primi otto mesi furono bandite 573 gare (-29,90% rispetto alle 818 del 2007) per un importo di 480,5 milioni di euro (-46% su 890 milioni dell'anno precedente), nello stesso periodo di quest'anno sono state proposte al mercato appena 171 opere (-22,97% sulle 222 del 2012) per un importo totale di 196 milioni di euro (-44,16% rispetto ai 351 milioni dello stesso periodo del 2012).
Dal 2007 al 2013, nei due quadrimestri presi in esame, la flessione media annuale è stata costantemente di circa il 30%. Lo dice l'Ance Sicilia commentando i dati sulla crisi dell'edilizia. Nei primi otto mesi di quest'anno le province più penalizzate negli importi posti in gara sono state Siracusa (8,07 milioni di euro contro gli 82 dello stesso periodo del 2012, pari a -90,18%) e Ragusa (2,1 milioni a fronte dei 16,8 milioni del 2012, -87,03%).
Dei 196 milioni di euro messi a gara quest'anno, 34,6 sono concentrati solo su 4 opere con importo superiore alla soglia di interesse comunitario (5 milioni): il raddoppio della linea di
trattamento biologico del depuratore della raffineria di Gela (5,5 milioni), il centro commerciale Roccella a Palermo (7,6 milioni), la condotta fognaria tra Acicastello e Catania (15,8 milioni) e i lavori lungo la Sp 28 «Panoramica» di Enna (5,5 milioni).
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