Venerdì 03 Maggio 2024

Turismo, 70 licenziamenti negli hotel di Cefalù

PALERMO. La serrata degli albergatori di Cefalù continua. La crisi che ha causato nell'ultimo anno, la perdita di circa 21mila presenze, e l'aumento sproporzionato, che ha anche visto quintuplicare le imposte comunali, sta portando al collasso l'imprenditoria turistica della cittadina normanna. La conseguenza è l'invio di 70 lettere di licenziamento con effetto immediato, (che oggi rappresentano il 100% dell'occupazione nel comparto); a rischio sono anche gli 800 stagionali previsti per il 2013.     
"Non abbiamo avuto nessuna apertura da parte dell'amministrazione comunale- dice Francesca Cacciola de Le Calette- chiediamo di essere capiti e se ciò non accadrà andremo avanti con la nostra protesta".  "Gli alberghi hanno promosso Cefalù sostenendone l'economia, l'immagine e la promozione con i propri indotti e investimenti, ma oggi non siamo più in grado di pagare le imposte che ci stanno mettendo in ginocchio" sottolinea Arcangelo Scialabba de La Giara.  "Saremo costretti a dover scegliere se pagare i dipendenti o le tasse", sostiene Rosanna De Gaetani del Costa Verde. "Non é una protesta ma solo un fatto amaramente dovuto". Al percorso degli albergatori si uniscono i ristoratori cefaludesi, che a conclusione dell'incontro di ieri hanno deciso di abbracciarne la causa.   
Sulla vicenda intervengono i sindacati: "Dobbiamo amaramente constatare che a pagare i costi della crisi sono sempre i più deboli - dice Monica Genovese, segretaria generale della Filcams Cgil Sicilia - Chiediamo agli albergatori di tornare indietro sulla decisione e di fare una battaglia per una diversa politica del turismo da parte dei Comuni e della Regione, a partire dall'abbattimento della tassazione, penalizzante per un comparto già in crisi per il calo delle presenze". "I Comuni - sostiene il segretario regionale della Uiltucs, Pietro La Torre, per fare cassa stanno imponendo un aumento della tassazione che ricade pesantemente sul settore turistico. Non è possibile che a pagare siano sempre gli stessi soggetti. Nell'Isola stimiamo circa 2 mila richieste di licenziamento nelle strutture alberghiere. Le parti sociali dovrebbero incontrarsi tempestivamente per addivenire a un'univoca strategia nel confronto con il nuovo governo regionale".

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