ROMA. Da una simulazione sull'intera platea delle famiglie risulta che 4,3 milioni di nuclei, circa uno su cinque, sostengono spese non coerenti con i redditi e, «intorno a un milione» a fronte di esborsi rilevanti e ricorrenti denunciano redditi «vicini allo zero». È quanto fa sapere il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera.
Secondo la simulazione tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità è maggiore nel reddito di impresa e nel reddito da lavoro autonomo. Dalla statistica, effettuata in vista dell'arrivo del nuovo redditometro, sono anche emersi fenomeni riconducibili a locazioni omesse o parzialmente dichiarate, nonchè a redditi in nero di lavoratori dipendenti.