Giovedì 02 Maggio 2024

Imprese che chiudono, la metà al Sud

NAPOLI. Aumento dal tasso di disoccupazione, consumi e Pil in calo, imprese che chiudono, soprattutto al Sud: sono prospettive "molto modeste di crescita" quelle che l'Ufficio Studi di Confcommercio indica per il Pil e per i consumi delle famiglie. I dati sono stati illustrati nel corso della seconda tappa degli Stati generali "Anzitutto l'Italia" di Confcommercio-Imprese per l'italia, organizzata a Napoli, dal titolo "Ripartiamo dal Mezzogiorno".    
In Italia, nei primi nove mesi del 2011, tra aperture e chiusure, si registra una riduzione di oltre 41mila imprese del commercio e dei servizi, di cui, circa il 40% - oltre 16mila- al Sud. In questo scenario, Campania, Sicilia e Puglia registrano quasi i tre quarti delle chiusure di tutte le imprese del Mezzogiorno. Per quest'anno, evidenziano i dati, il tasso di crescita di attesterà a un +0,7% con un rallentamento ulteriore nel 2012 (+0,3%). Sul fronte dei consumi si prevede un +0,7% nel 2011 e +0,2% nel 2012. Il Mezzogiorno riduce il suo contributo in termini di Pil (con una quota sul totale nazionale che passa dal 24% del 1995 al 23,5% del 2011), e di consumi(dal 28,6% al 26,6%). Questi ultimi, in particolare, risultano in termini pro capite inferiori ai livelli di dieci anni fa e con una prospettiva di "assoluta stagnazione" per i prossimi anni.  Dai dati emerge anche una ripresa dei flussi migratori da Sud a Nord: si registra una ripresa dei flussi migratori verso Nord (4 milioni di residenti in meno tra il 1955 e il 2008); si riduce la quota di popolazione sul totale nazionale (passata dal 36,4% del 1995 al 34,4% del 2011); si registra una "scarsa capacità" di attrarre lavoratori stranieri: per ogni 100 nati vivi, infatti, sono solo 3,6 gli stranieri mentre nel Nord-Est sono circa 6 volte di più. Non sono positivi i segnali che arrivano dal mondo del lavoro: è in aumento, infatti, secondo i dati, il tasso di disoccupazione (passato dall'11% del 2007 al 13,6% del 2011), in particolare quello giovanile (dal 32,3% al 39,9%); nelle regioni meridionali, inoltre, si concentra quasi la metà del totale nazionale delle persone in cerca di occupazione (il 47,5%).

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