FRANCOFORTE. Un debutto 'con i fuochi artificiali'. Mario Draghi, al suo primo consiglio direttivo come presidente della Bce, meraviglia i mercati tagliando inaspettatamente i tassi d'interesse e aprendo a nuove riduzioni di fronte al rischio di "moderata recessione". Ma dà anche una strigliata ai governi, Italia in primis, esortandoli a salvarsi da soli, senza contare troppo sulle tasche della Bce, con una "inflessibile determinazione" nel risanare i conti.
Con una mossa che solo una esigua minoranza di economisti metteva in conto, e una verve che rompe la tradizione un po' ingessata della Banca centrale europea, Draghi ha presieduto il suo primo consiglio ottenendo all'unanimità un taglio dei tassi di un quarto di punto all'1,25%. E ha aperto a nuove riduzioni che potrebbero riportare il costo del denaro, forse già a dicembre, all'1% abbandonato la scorsa primavera.
Dopo il doppio rialzo sotto la presidenza Trichet ad aprile e luglio, una inversione ad 'U'. Stupisce che Draghi lo abbia fatto al suo esordio, rischiando di attirarsi le critiche degli ortodossi della tradizione Bundesbank. Ma "le tensioni finanziarie sui mercati" - vedere al capitolo Grecia, Italia e così via - stanno raffreddando la crescita nell'area euro, che sarà "molto moderata" in questa seconda metà del 2011, dopo appena un +0,2% nel secondo trimestre. Non si esclude una "moderata recessione" verso fine anno nell'area euro (alcuni Paesi già ci sono dentro). E di conseguenza l'inflazione, ora al 3%, dovrebbe scendere sotto il 2% nel 2012.
Con la decisione della Bce di ridurre di un quarto di punto i tassi di riferimento, portando quello principale all'1,25%, quello marginale al 2% e quello sui depositi allo 0,50%, dovrebbero migliorare le condizioni di chi chiede un prestito alle banche sia esso un privato o un'impresa. Mentre chi ha un conto corrente o un conto deposito potrebbe vedersi ridurre gli interessi attivi sui propri risparmi.
A guadagnarci saranno in prima istanza le imprese e chi ha o sta per accendere un mutuo. Le imprese otterranno prestiti dalle banche a tassi più convenienti e chi ha un mutuo a tasso variabile dovrà vedersi ridurre la rata. Non ha caso il presidente di Confindustria Emma Marcagaglia ha immediatamente applaudito alla decisione della Bce: "E' una decisione molto opportuna e positiva. La prima mossa di Draghi è un sostegno forte alla crescita in un momento difficile". La riduzione dei tassi potrebbe anche spingere i consumi, ma solo quella nicchia molto pericolosa, come ha dimostrato la crisi Usa del 2008, di chi compra indebitandosi facendo rate.