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Il Pozzo di San Patrizio e il mistero della sezione aurea

Luciano Cencioni, medico e grande appassionato di storia, ha studiato le proporzioni della struttura e ne ha individuato corrispondenze con la costante di Fidia, il celebre 1,618

Il pozzo San Patrizio a Orvieto, 16 marzo 2025. Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto non è solo un capolavoro dell'ingegneria rinascimentale, ma potrebbe essere anche un'opera figlia della bellezza dei numeri, in particolare della sezione aurea e della sequenza di Fibonacci. È questa l'ipotesi di Luciano Cencioni, medico e grande appassionato di storia, che ha studiato le proporzioni del Pozzo e ne ha individuato sorprendenti corrispondenze con la costante di Fidia, il celebre 1,618.ANSA/ GIANLUIGI BASILIETTI

Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto non è solo un capolavoro dell’ingegneria rinascimentale, ma potrebbe essere anche un’opera figlia della bellezza dei numeri, in particolare della sezione aurea e della sequenza di Fibonacci. È questa l’ipotesi di Luciano Cencioni, medico e grande appassionato di storia, che ha studiato le proporzioni del Pozzo e ne ha individuato sorprendenti  corrispondenze con la costante di Fidia, il celebre 1,618.

«Nel mondo esistono opere eterne, caratterizzate da una struttura matematica che ne determina l’armonia e la bellezza oggettiva», spiega Cencioni. «Ne sono esempi - aggiunge - la Piramide di Giza, il Partenone, la Cappella Sistina, la Gioconda e persino l’uomo Vitruviano. Tutte queste opere condividono un rapporto numerico preciso, che il nostro cervello riconosce istintivamente come bello».

La sequenza

«La bellezza dei numeri si identifica nella sezione aurea, una proporzione matematica conosciuta fin dall’antichità e riscoperta da Keplero nel 1611 attraverso lo studio della sequenza di Fibonacci», ricorda Cencioni. Secondo il quale, appunto, anche il Pozzo di San Patrizio segue questa logica numerica. «Se prendiamo il diametro del cilindro interno, pari a 4,65 metri, e lo moltiplichiamo per la costante di Fidia (1,618), otteniamo circa 7,5 metri», spiega ancora Cencioni.

«Sommando questo valore al diametro interno, arriviamo a 12,17 metri, praticamente quello del cilindro esterno, che è di 12,20 metri - sottolinea - e questo dimostra che la proporzione aurea è presente nel progetto del Pozzo, anche se probabilmente in modo inconscio da parte del Sangallo».

Lo studio della medaglia

L’interesse di Cencioni per il Pozzo di San Patrizio nasce dallo studio di una medaglia conservata al Museo del Bargello, opera di Benvenuto Cellini. La medaglia raffigura Mosè che colpisce la roccia per far sgorgare l'acqua, scena tratta dall’Esodo biblico e scelta appositamente per celebrare l’inaugurazione del Pozzo. «È affascinante notare come nella medaglia si ritrovino rapporti matematici vicini alla costante di Fidia», racconta Cencioni.

Gli esemplari

Oggi si conoscono solo quattro o cinque esemplari di questa medaglia, conservati nei Musei Vaticani, al Museo del Bargello, a Londra e in alcune collezioni private. «Due di queste sono attualmente a Orvieto e, in un certo senso, hanno compiuto un viaggio simbolico tornando nel luogo per cui erano state create», aggiunge lo studioso. «Ho avuto l’emozione di far scendere le medaglie nelle scale del Pozzo, quasi a ricongiungerle con il loro significato originario», conclude Cencioni.

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