Protagonista del jet-set negli ‘60 e ’70, frequentatrice dei salotti più in voga all’epoca, modella e disegnatrice di gioielli, ma anche attrice di una trentina di film con registi di spessore, come Alberto Lattuada, Mauro Bolognini, Lamberto Bava. Si è spenta a 83 anni a Roma Ira von Fürstenberg.
Nata a Roma il 17 aprile 1940, era figlia del principe Tassilo Fürstenberg, figlio di Karl Emil Fürstenberg, secondo nato della casata dei principi originari della Foresta Nera, e di Clara Agnelli, sorella di Gianni. Il suo nome all’anagrafe era Virginia Carolina Theresa Pancrazia Galdina zu Fürstenberg. Passò l’infanzia in Svizzera, prima di trasferirsi, dopo la separazione dei genitori, in un collegio in Inghilterra.
Già a 14 anni fece da indossatrice per lo stilista Emilio Pucci, poco prima di conoscere il principe Alfonso di Hohenlohe - Langenburg, che la sposò a soli 15 anni, grazie a una dispensa papale. Il matrimonio, celebrato a Venezia, rappresentò uno dei più noti eventi mondani dell’epoca.
La coppia si trasferì a vivere in Messico, dove ebbe due figli Christoff e Hubertus. Il primo morì a 50 anni in un carcere thailandese nell’agosto del 2006, in una vicenda che fece scalpore. Hubertus è un ex sciatore olimpico, oltre che cantante e fotografo. Il secondo matrimonio fu, invece, con l’imprenditore e noto playboy Francisco Matarazzo Pignatari, detto Baby, sposato in Nevada nel 1961. La loro unione portò a lunga vicenda processuale con il primo marito che la denunciò per adulterio, ritirando poi la denuncia solo alcuni anni dopo in cambio della custodia dei figli. Nel 1964 divorziò con il secondo marito e solo nel 1969 ottenne l’annullamento del primo matrimonio.
Icona sexy degli anni ‘60 e ‘70, Ira Von Fürstenberg fu cercata da molti registi e interpretò una trentina di film. La fama arrivò grazie al ruolo della dottoressa Olivieri nel film di successo «Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue», interpretato da Alberto Sordi e diretto da Luciano Salce nel 1967. La fama si consolidò nel grande pubblico con la conduzione del Festival di Sanremo 1970 a fianco di Nuccio Costa e Enrico Maria Salerno.
Tra gli anni ‘60 e ‘70 recitò in una trentina di film, tra i quali «Addio Lara» (1967) di Robert Hossein, «La battaglia di El Alamein» (1968) di Giorgio Ferroni, «5 bambole per la luna d’agosto» (1969) di Mario Bava (1969), «Hello Goodbye» (1970) di Jean Negulesco, «Nel giorno del Signore» (1970) di Bruno Corbucci, «La prima notte del dottor Danieli, industriale, col complesso del... giocattolo» (1970) di Giovanni Grimaldi, «Homo Eroticus» (1971) di Marco Vicario, «Le calde notti di Don Giovanni» (1971) di Alfonso Brescia, «Processo per direttissima“ (1974) di Lucio De Caro, sul caso Pinelli che fu un flop. Rifiutò anche il ruolo di «Barbarella», nel film di Roger Vadim, poi assegnato a Jane Fonda, oltre a un film con Tinto Brass per proteggere i figli.
Dopo la carriera di attrice continuò a dedicarsi alla moda, venendo immortalata dai più grandi fotografi, compreso Helmut Newton. Collaborò con Diane Vreeland, giornalista della rivista “Vogue». Fu anche presidente della linea profumi di Valentino, oltre che creatrice di gioielli e appassionata di antiquariato. Nel 1985 fece discutere una sua presunta relazione con il principe Ranieri di Monaco, dopo la morte della Principessa Grace.
Nella foto nel giorno del matrimonio con il principe Alfonso di Hohenlohe - Langenburg
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