Quello che chiamiamo genius loci può avere diversi volti e risvolti, specialmente in una terra come la Sicilia che si distingue per le peculiari stratificazioni identitarie. Abbracciare questa articolata chiave di lettura, intrecciare un ordito comune è una scelta vincente: lo dimostrano il successo senza precedenti e i numeri da record delle Celebrazioni Belliniane promosse da Regione Siciliana assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, che ha fatto confluire nel medesimo progetto due eccellenze, la 3ª edizione del Bellini International Context e la 65ª Settimana internazionale di musica sacra di Monreale. Manifestazioni dalle radici eterogenee sono state gestite da un'unica cabina di regia che ha fatto registrare su entrambi i fronti il record di spettatori rispetto al passato. Oltre 45 serate - tutte sold out tranne un paio che hanno mancato per poco l’en plein - per un totale di oltre 40.000 presenze tra residenti e turisti, attratti da appuntamenti di grande appeal e livello, programmati in siti monumentali e animati da protagonisti di chiara fama: questo il bilancio di un traguardo ambizioso, sviluppato e raggiunto dal dipartimento del Turismo attraverso il comune denominatore della grande musica. Dall’8 settembre al 6 ottobre, il genio di Vincenzo Bellini, l’Orfeo dorico nella definizione di Gabriele D’Annunzio, è stato infatti celebrato dal Bic nella sua città natale, Catania, con significative tappe anche a Messina e Palermo; dal 14 ottobre al 22 si è svolta senza soluzione di continuità la Settimana di Monreale. Se il festival itinerante dedicato al sommo operista etneo mira a consacrarne il ruolo di secolare ambasciatore dell’identità siciliana nel mondo, la Settimana si pone in simbiosi con la solenne spiritualità che emana dal Duomo medievale, simbolo tra i più maestosi della fede cristiana, eretto dalla dinastia normanna ad imperitura gloria. «Il successo di pubblico e di critica ottenuto dalla nuova edizione del Bellini International Context e dalla Settimana di Musica Sacra di Monreale confermano, se ce ne fosse bisogno, l'importanza per percorso avviato dal nostro governo, puntando su un'offerta artistica di alto livello – sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – Valorizzare uno dei più famosi compositori classici, vanto per la nostra Isola e ambasciatore dell'identità siciliana nel mondo, arricchire la proposta culturale collegando due prestigiose rassegne musicali e promuovere la collaborazione fra enti e istituzioni si sono rivelate scelte vincenti per la promozione e lo sviluppo della Sicilia». Viva la soddisfazione espressa dall'assessore regionale al Turismo Elvira Amata: «Siamo fieri di avere raggiunto e superato gli obiettivi prefissati per le ‘Celebrazioni Belliniane’, avendo accomunato nell’ambito della stessa progettualità due rassegne, fra le più rilevanti nel panorama non solo italiano: il Bellini International Context e la Settimana di Musica Sacra di Monreale. Creando una continuità ideale fra questi due poli, abbiamo tracciato la scia di una vettorialità che ha unito la Sicilia orientale a quella occidentale. Assumendo la diretta titolarità delle Celebrazioni, l’Assessorato che ho l’onore di guidare ha puntato su un'offerta artistica di alta qualità e sulle favorevoli condizioni climatiche che in Sicilia consentono di destagionalizzare l’attività e attrarre flussi turistici dodici mesi l’anno. Sulla base dell’affluenza registrata, abbiamo dimostrato quanto e come sia sostenibile l’obiettivo di allungare ben oltre l’estate il calendario delle attività artistiche che concorrono alla valorizzazione di inestimabili beni culturali, tra cui i siti Unesco che il mondo ci invidia. Altrettanto importante era incrementare la rete dei partner di progetto, una sinergia strategica che ci riproponiamo di sviluppare per continuare a suscitare emozioni d’arte e cultura in un pubblico sempre più vasto di visitatori». Un riscontro straordinario ha premiato in effetti entrambi i calendari, che hanno coperto in sequenza un arco di quasi due mesi, tra settembre e ottobre. A collegare i due eventi un significativo fil rouge geografico, temporale ma soprattutto culturale: la musica è sempre un’espressione di bellezza e spiritualità che si declina in forme composite, accolte per l’occasione in location d’eccezione, orgoglio di un retaggio incomparabile. In primo piano le formazioni orchestrali e corali, le maestranze tecniche e le professionalità messe in campo dalle istituzioni musicali interessate: il Teatro Massimo Bellini di Catania guidato dal commissario straordinario Daniela Lo Cascio (rimasta in carica fino all’insediamento del Cda avvenuto il 4 ottobre), insieme al sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano e al direttore artistico Fabrizio Maria Carminati; la Fondazione Teatro Massimo di Palermo retta dal sovrintendente e direttore artistico Marco Betta; il Teatro di Messina gestito dal commissario straordinario Orazio Miloro e dal sovrintendente Gianfranco Scoglio; l’Orchestra Sinfonica Siciliana con a capo il presidente Gaetano Cuccio e il sovrintendente Andrea Peria Giaconia, come pure i Conservatori di Catania e Messina diretti rispettivamente da Epifanio Comis e Carmelo Crisafulli. La qualificata configurazione dei partner comprende inoltre la Fondazione Taormina Arte, rappresentata dal sovrintendente Ester Bonafede e dalla direttrice artistica Beatrice Venezi, e l’Università di Catania con l’apporto delle musicologhe del Disum Mariarosa De Luca e Graziella Seminara. Di rilievo il ruolo delle Arcidiocesi di Catania e Monreale assegnate rispettivamente a Mons. Luigi Renna e Mons. Gualtiero Isacchi, nonché la sinergia instaurata con il Comune di Catania, governato dal sindaco Enrico Trantino, e con il Comune di Monreale guidato dal primo cittadino Alberto Arcidiacono. Tra i momenti clou del Bic ricordiamo i due nuovi allestimenti operistici: I Puritani in scena a Catania per la regia di Chiara Muti, direttore Fabrizio Maria Carminati, protagonisti Dmitry Korchak e Caterina Sala; Norma a Messina, regista Francesco Torrigiani, sul podio Giuseppe Ratti, interpreti principali Klara Kolonits e Stefano Secco. E ancora i recital esaltanti di Jessica Pratt e José Cura, o la Messa di Requiem di Giovanni Pacini diretta da Epifanio Comis. Per la “Settimana” di Monreale da segnalare artisti del calibro di Mario Brunello, Ton Koopman, Sergej Krylov, Pretty Yende, mentre tra le formazioni, oltre a quelle schierate dalle Fondazioni palermitane, spiccavano Amsterdam Baroque Orchestra, Academy of Ancient Music, La Cetra Barockorchester & Vokalensemble Basel, Lithuanian Chamber Orchestra, I Solisti Filarmonici Italiani, Accademia dell’Annunciata. Gli appuntamenti sono stati ospitati in luoghi unici al mondo: iscritti nel patrimonio dell’Umanità, come il duomo di Monreale e il barocco catanese, o di assoluta rilevanza storica, quali il Teatro Massimo Bellini e il Castello Ursino a Catania, il Museo Regionale e il Teatro Vittorio Emanuele a Messina, Palazzo Steri e Piazza Ruggiero Settimo a Palermo. Project manager di questa duplice maratona musicale è Gianna Fratta, rinomata direttrice d’orchestra e operatrice culturale, che ha altresì firmato il programma artistico di Monreale. Il pubblico ha risposto reiterando sera dopo sera il tutto esaurito in contesti monumentali che hanno evidenziato l’efficace promozione e l’impeccabile organizzazione affidata al general manager Vincenzo Montanelli. Con le Celebrazioni belliniane la Sicilia ha così rappresentato per la musica colta uno scenario di rango europeo, catalizzando l’attenzione di appassionati, esperti, stampa generalista e specializzata, grazie ad una comunicazione pervasiva, con dati particolarmente significativi anche sui social media. Dall’Isola è stato lanciato un messaggio di bellezza sinestetica articolata appunto nelle sue due componenti fondamentali, visiva ed estetica, sulla cui strada la Regione intende continuare. Nella foto un concerto al duomo di Monreale