
«Ci sono testi davvero brutti e difficili. Si potrebbe sostituire Verga con Va’ dove ti porta il cuore». Fanno tanto discutere le dichiarazioni fatte dalla scrittrice Susanna Tamaro durante il Salone internazionale del libro di Torino.
La 65enne triestina, che nel 2003 è stata insignita della medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte, è per un cambio radicale sugli autori e sulle opere che vengono studiate a scuola, optando per una letteratura fatta di testi meno complicati e impegnativi che possano stimolare maggiormente nei giovani l'amore per la lettura. La Tamaro ha preso particolarmente di mira lo scrittore di Vizzini, in provincia di Catania, ma non ha dispensato altri autori classici della letteratura italiana.
A replicare a queste affermazioni sulla pagina facebook ufficiale della fondazione Verga sono il presidente e il vicepresidente del consiglio scientifico.
«Le recenti affermazioni di Susanna Tamaro al Salone del libro di Torino, rilanciate dagli organi di stampa («ci sono testi davvero difficili e anche brutti. Basta con Verga») - scrivono Gabriella Alfieri e Andrea Manganaro - sarebbero di per sé risibili per l’indecoroso suggerimento (sostituire Verga con Va' dove ti porta il cuore). Poiché sono state presentate come indicazioni per l’insegnamento della letteratura a scuola, richiedono però qualche breve considerazione: 1) la logica del mercato del libro, e dei suoi interessi economici, non può pensare di imporre senza alcun ritegno le sue scelte al canone letterario del nostro Paese; 2) l’insegnamento della letteratura a scuola va certamente adeguato ai tempi, dedicando maggiore spazio alla letteratura contemporanea, senza però rinunciare ai grandi classici e alle domande di senso che da essi possono scaturire; 3) il piacere che deriva dalla lettura dei grandi libri ha un’intensità, un valore più duraturo, più profondo della superficiale contingente piacevolezza che si sottrae alle domande di senso, anche se queste possono apparire “difficili”; 4) i giovani hanno tendenzialmente bisogno di comprendere. A tale bisogno può rispondere soprattutto la grande letteratura, mediata dall’insegnamento all’interno di quella comunità interpretante che è ogni classe scolastica; 5) le letture amene, come il libro più famoso della signora Tamaro, possono far evadere dalla cruda realtà, ma non forniscono ai ragazzi quella sensazione di rispecchiamento che gli psicologi additano come passaggio fondamentale per la crescita dell’io. Allora - continua la Fondazione Verga - vorremmo chiedere alla scrittrice: è più formativo per mettere in guardia dal bullismo il “brutto e cattivo” Rosso Malpelo o la letteratura alla melassa? 6) la letteratura sa rappresentare anche le brutture degli uomini, anche l’inferno, come hanno fatto Dante, Shakespeare, Verga: rendendo però, nelle forme immortali delle loro opere, bella anche la cattiveria del mondo».
8 Commenti
Nicolò Seminara
21/05/2023 18:56
Vergognoso che sia una scrittrice ad avanzare simili proposte. La conoscenza della storia della letteratura dovrebbe riguardare tutti gli italiani, nel caso nostro. Gli scrittori del nostro tempo saranno valutati e avranno posto ,se meritato, come quello di Verga.
Lucia
22/05/2023 13:33
Da una scrittrice come S.Tamaro non mi aspettavo una inverosimile risposta;resto basita;lasciamo che scrittori,come Verga, Sciascia,Pirandello, Svevo ecc.aiutino i nostri ragazzi a pensare e a formare un proprio pensiero.... lasciamo che il canone classico possa agire nella mente dei nostri alunni,anche se i risultati ,non sono e non saranno mai a breve termine....Togliere Verga o altri autori del genere equivarrebbe come togliere Cicerone o Quintiliano dai Licei....
telonius
24/05/2023 15:41
Non entro nel merito dell'affermazione della Tamaro, ma l'importanza di studiare i classici della letteratura italiana si scontra con la scarsezza comunicativa e per nulla empatica dei nostri insegnanti. Se un prof è bravo ti fa amare perfino Tolstoj, se un docente è scarso ti fa odiare perfino l'infinito di Leopardi.
Nero
21/05/2023 19:45
É come sostituire Verdi o Puccini con i neomelodici .....ma stia zitta. Già la scuola é un fallimento come parte dei ragazzi di oggi....almeno lasciamo la cultura a quei pichi ragazzi che ancora vogliono imparare
M. Vittoria Ciaramella
23/05/2023 14:13
Condivido in pieno il pensiero della Tamaro. Ho avuto in 5'ginnasio una prof che ci ha Imposto lo studio dei MALAVOGLIA x tutto l 'a. s. Semplicemente insopportabili ????... Ciò mi ha fatto odiare la materia dell' ITALIANO dall'ora in poi... ????
Antonio
22/05/2023 08:47
Le autocandidature sono sempre una caduta di stile.
Giovanni
22/05/2023 09:09
Comunque sia, la maggior parte dei ragazzi non capirebbe neanche i testi di Tamaro!
Gaspare
22/05/2023 16:06
Non credo che Susanna Tamaro sia una scrittrice degna di nota...
Frank
22/05/2023 17:06
Sono d'accordo con la Tamaro. A parte i capolavori irrinunciabili come la Divina Commedia, ogni tempo deve guardare ai propri modelli culturali per tramandarli alle future generazioni. Nessuno toglie niente a Verga e non credo che il campanilismo meridionale sia un corretto volano di arricchimento della mente.
Patrizia Piccioni
23/05/2023 15:48
Nella vita occorrerebbero sempre un po' di umiltà e autoironia, qualità che evidentemente mancano alla scrittrice Tamaro. Anche Delitto e Castigo è sommamente crudele e complicato, ma chi, anche oggi, appassionato della VERA e ETERNA letteratura, può rinunciarvi? Perché un classico è un opera che avrà sempre da trasmettere concetti universali ed eterni. Tutto il resto è noia o semplice passatempo.
Morena Parati
24/05/2023 11:37
Come si fa a trovare difficile Verga? E' solo bello.