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Scatta in Sicilia il green pass obbligatorio per parrucchieri ed estetiste, da quando e come funziona

Scatta da giovedì 20 gennaio anche in Sicilia l'obbligo di green pass base per accedere da parrucchieri e centri estetici. Gli operatori ormai da giorni pensano  dall’introduzione delle nuove regole, racconta come gli operatori del settore stiano reagendo alla novità: «In larga scala la categoria è d’accordo perché, dopo tutte le restrizioni subite, meglio avere questa forma di controllo e poter lavorare. Inoltre è utile per la sicurezza di clienti e operatori», dice la presidente nazionale di Cna Estetica, Perlita Vallasciani.

Come detto, parrucchieri e centri estetici si stanno organizzando per effettuare i controlli, ma soprattutto per avvisare in anticipo la loro clientela tramite tutti i canali disponibili: Whatsapp, sms e social.

Come funziona

Funziona come il green pass base, ovvero basterà un tampone rapido o molecolare per accedere in un centro. Non ci vorrà per forza il vaccino (cioè il supergreen pass).

La protesta

"Siamo quasi in lockdown: un’attività su due lavora al minimo, per carenza di personale e per la riduzione netta della clientela. Lo stesso vale per i centri estetici. Questo, unito ai costi di mantenimento dei dipendenti e delle strutture, sta mettendo in ginocchio il nostro settore che, da inizio pandemia, ha perso oltre il 20% delle imprese".

Il Presidente nazionale di Confesercenti Immagine e Benessere Sebastiano Liso torna a chiedere aiuti concreti allo Stato, perché "tra i dipendenti in quarantena, i positivi e chi è in attesa di tampone, molti imprenditori lavorano al lumicino», sottolinea Liso, ma "gli affitti non diminuiscono, così come i costi di applicazione dei protocolli di sicurezza e del materiale monouso; per non parlare degli aumenti di elettricità e gas, una situazione davvero insostenibile".

"La speranza è che ora con l’obbligo di green pass le persone si sentano più sicure e tornino a farci visita regolarmente», dice ancora il Presidente di Confesercenti Immagine e Benessere ma servono nuovi ristori al settore - conclude Liso - a rischio
ci sono migliaia di posti di lavoro, e famiglie che potrebbero restare senza reddito. Noi abbiamo il dovere di rispettare le
regole, tutelare clienti e dipendenti, ma l’esecutivo ora ci deve delle risposte concrete a sostegno di un’importante parte del tessuto economico italiano".

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