Come il salto della staccionata nella pubblicità dell’olio per Nino Castelnuovo, l’attore scomparso a settembre, sarà uno spot pubblicitario il ricordo più nitido che tanti italiani serberanno di Franco Cerri, il grande chitarrista jazz scomparso a Milano all’età di 95 anni. Era lui "l'uomo in ammollo" della pubblicità tormentone di un detersivo che impazzò sulla Rai tra gli anni '70 e '80, quello del «non esiste sporco impossibile». Eppure il milanesissimo Cerri è stato un talento musicale autore di più di 35 album che ha collaborato con i grandi Chet Baker, Billie Holiday, Dizzy Gillespie, Django Reinhardt e Jean Luc Ponty, oltre che con Mina e Roberto Vecchioni in Italia.
«Le sette note e le tre chitarre salutano con tanto affetto Franco Cerri, grande musicista e grande uomo. Fai buon viaggio, babbo": così lo ha salutato il figlio Nicolas, in un post su Facebook.
A partire dagli anni '50 Cerri iniziò a viaggiare per tutt'Europa con il suo primo Franco Cerri Quintet, arrivando anche a esibirsi al Licoln Center di New York nel '66. Nel 1980, poi, formò un duo con il pianista Enrico Intra, con il quale fondò la «Civica Scuola di Jazz» di Milano. Il musicista ebbe anche un breve interludio come ballerino e attore, mentre per la Rai condusse alcune trasmissioni televisive sul jazz.
Il suo volto è legato indissolubilmente alla pubblicità in cui Cerri era immerso fino al collo e suggeriva la marca di un noto detersivo. Questa reclame fece il suo esordio nel Carosello e continuò anche dopo, fino agli anni '80. Per quello spot l’agenzia fece il provino a diversi artisti, tra i quali anche Peter Sellers. L’attore inglese sembrava il favorito ma poi la spuntò Cerri diventando per tutti, «l'uomo in ammollo».
Tanti gli artisti italiani che hanno voluto salutarlo. «Ci sono Artisti. «Un fuoriclasse della chitarra, un Numero Uno del Jazz mondiale, autodidatta che incredibilmente ha fatto (e farà) scuola», ha scritto Angelo Branduardi. «Uno dei più grandi», lo ha definito Dodi Battaglia, cantante e chitarrista dei Pooh, «sicuramente il più gentile e disponibile uomo, oltrechè musicista che io abbia conosciuto. Un vanto per tutti noi chitarristi italiani. Guidaci da lassù. Dodi».
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