Il Doodle di Google celebra oggi Eugenio Montale, il grande poeta che segnò la letteratura italiana
Oggi, 12 ottobre 2021, non è una data come tante. Ce lo ricorda il Doodle di Google dedicato a uno dei più grandi autori contemporanei, poeta, scrittore, filosofo, critico letterario. Si tratta di Eugenio Montale, del quale si celebra il 125esimo compleanno. Nacque a Genova nel 1896, incontrò la poesia solo dopo aver intrapreso la carriera di cantante d’opera baritono. Ma si rese ben presto conto che il suo mondo era nei versi, nella letteratura. E si distinse immediatamente nella sua prima raccolta, “Ossi di seppia” del 1925, molto apprezzata dalla critica perchè segnava un’inversione di tendenza nella poesia dell'epoca. Nel suo primo lavoro, Montale usò la costa rocciosa italiana come simbolo di una fuga dall’ansia dell’Italia del dopoguerra. Già dal suo primo lavoro, si distinse come uno tra i fondatori del movimento poetico modernista dell’ermetismo, uno stile letterario di interpretazione non immediata per il lettore, diffusa in Italia durante l’epoca fascista. Nella sua poesia l’analogia è uno dei caratteri essenziali, mezzo per esprimere in modo diretto i sentimenti, senza lunghi giri di parole.
Il premio Nobel a Montale nel 1975
Montale conquistò la fama mondiale grazie a cinque volumi di poesia simbolista nei suoi 50 anni di attività che raggiunsero l'apice nel 1975 con il Premio Nobel per la letteratura. Un riconoscimento alla grande opera dell'autore ligure iniziata con "Ossi di Seppia", con cui preannunciava la sua poetica del negativo e proseguita con "Le Occasioni" del 1939. A seguire, nel 1956 "La bufera e altro" in cui raccoglie le poesie degli anni della seconda guerra mondiale. Dopo aver perso la moglie, nel 1963, per lui iniziò una nuova fase poetica che portò tra il 1971 e il 1977 a "Satura", "Diario del ’71 e del ’72" e "Quaderno di quattro anni" del 1977. Montale morì a Milano il 12 settembre 1981. Il mese dopo avrebbe compiuto 85 anni. I funerali di Stato furono celebrati due giorni dopo nel Duomo di Milano e fu sepolto nel cimitero accanto alla chiesa di San Felice a Ema, sobborgo nella periferia sud di Firenze, accanto alla moglie Drusilla.