Sandra Oh, amatissimo volto di Grey’s Anatomy che ha lasciato da qualche stagione (nella serie era la popolarissima dottoressa Christina Yang), poi protagonista di Killing Eve, è pronta a conquistare il cuore dei fan con un altro ruolo di grande attualità, protagonista questa volta della serie La direttrice (The Chair) in onda su Netflix dal 20 agosto, nella quale si affronta il tema degli ostacoli per le donne chiamate a ricoprire incarichi apicali e di responsabilità. Senza dimenticare un po’ di ironia (si ride molto, nonostante il messaggio importante), la nuova serie racconta le sfide di una professoressa alla guida di un prestigioso dipartimento universitario canadese. Vengono narrate così le insicurezze, le paure, la voglia di fare e i pregiudizi che comportano un cambiamento sociale radicale come quello di mettere un’istituzione come un college in mano a una donna che deve cercare di trovare un equilibrio tra l’essere una professionista, una donna, una madre, e un punto di riferimento per i suoi studenti e i professori che dipendono da lei.
Subito al centro di uno scandalo e in bilico tra il lasciarsi andare all’amore verso un affascinate collega e il mantenere la facciata di donna «di ghiaccio» (che non le riesce molto bene e le gaffe sono in agguato), il personaggio interpretato dalla Oh dovrà scontrarsi spesso con le malelingue e i giudizi dei suoi colleghi, cercando di trovare la sua strada per gestire, a modo suo, il ruolo di capo. «Mi hanno chiamato apposta, sono seduta su una bomba».
La miniserie racconta la storia di Ji-Yoon Kim, una professoressa impegnata alla Pembroke University, prima donna non caucasica ad assumere la guida del dipartimento di inglese. I pregiudizi e le difficoltà sono all’ordine del giorno in un ambiente, come quello universitario, notoriamente governato da uomini. La protagonista è chiamata a superare sfide quotidiane, anche per via del suo coinvolgimento sentimentale con uno dei docenti, uno dei punti su cui si consumerà lo scontro con i colleghi, molti dei quali si allontanano da lei nel momento in cui assume il nuovo incarico. I conflitti maggiori, naturalmente, si presentano con i membri più anziani del dipartimento che temono il cambiamento del sistema, invece auspicato dai colleghi più giovani.
Le vicende sono raccontate con registri diversi, più e meno seri, ed il prodotto si classifica a tutti gli effetti come dramedy. Dirige The Chair Daniel Gray Longino, regista di «Un uomo, un mostro e un mistero». Scritta da Amanda Peet con David Benioff, quest’ultimo coinvolto nel progetto anche in veste di showrunner con D.B. Weiss (insieme sono stati creator e showrunner di Game of Thrones), la serie vede nel cast anche Jay Duplass, Holland Taylor, Bob Balaban, Nana Mensah (che interpreta la professoressa Yasmin McKay), David Morse ed Everly Carganilla (nel ruolo della figlia di Ji-Yoon Kim, Ju Ju) e Ji Yong Lee (nel ruolo del padre di Ju Ju). La produzione invece, vede coinvolta la stessa Oh e molti dei nomi già citati che ricoprono dunque più ruoli.
L’attrice due volte Golden Globe ha festeggiato il 20 luglio 50 anni e al suo compleanno ha ringraziato tutti quanti sono entrati e rimasti a vario titolo nella sua vita, compresi i personaggi interpretati nella sua lunga gavetta tra cinema e tv. Tra i citati nei suoi ringraziamenti c'è anche il personaggio di Cristina Yang. Non poteva essere altrimenti: sono passati 7 anni dall’addio al ruolo iconico interpretato per dieci stagioni in Grey's Anatomy e premiato con un Golden Globe per la migliore attrice non protagonista nel 2005. Dopo Grey's Anatomy la Ho è poi passata al genere thriller interpretando l’agente Eve Pollastri in Killing Eve, serie di Bbc America che le è valsa il secondo Golden Globe nel 2019, stavolta come miglior attrice protagonista. The Chair riuscirà a convincere il cuore di pubblico e critica? È quello che le auguriamo con qualche ritardo per questa importante ricorrenza.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia