È la Sicilia più nascosta, intatta, lontana dalle consuete rotte turistiche. È la Sicilia immersa nella natura, nelle tradizioni, nelle produzioni artigianali. È la Sicilia dei borghi, un patrimonio straordinario che la pandemia ci aiuta a riscoprire, la risposta all’esigenza di turismo sicuro e di prossimità. Castelli, chiese, fari, osservatori astronomici, parchi minerari, palazzotti nobiliari, musei-gioiello, ma anche sentieri, boschi, riserve naturali, botteghe condotte dagli ultimi artigiani, aziende di eccellenza. Gattopardo - il mensile in edicola da domani con il Giornale di Sicilia e la Gazzetta del Sud - racconta i borghi siciliani, con un grande viaggio che attraversa tutta l'Isola, adesso che sessanta piccoli Comuni si sono aggregati per la prima volta in un network e apriranno insieme le porte dei loro tesori nell’ultimo fine settimana di agosto e nel primo di settembre. Un’occasione unica per conoscere una Sicilia inedita, tagliata fuori dal modello di sviluppo dominante dal dopoguerra in poi e adesso nelle condizioni di acquistare una nuova centralità nel mondo post-pandemia. Non più luoghi da cui fuggire, non più comunità a rischio di spopolamento. Il panorama di Caltabellotta in copertina, con le rovine del suo castello, con le case che sembrano arrampicarsi sulla cresta rocciosa del Monte Kratas, con le memorie dei Sicani, dei Romani, degli Arabi, dei Normanni, è un’immagine simbolica che li rappresenta tutti. Della Sicilia più nascosta si è innamorato il figlio di due siciliani, nato e cresciuto al Nord, che ha deciso di tornare alle radici e di fare rotta verso Sud, documentando grotte e cave, borghi abbandonati, ponti in disuso e letti dei fiumi, alla scoperta di itinerari mai battuti e angoli sconosciuti. Si chiama Mirco Mannino, ha ventisette anni, una laurea in Scienze alimentari e una curiosità insaziabile. Gattopardo l’ha incontrato, per farsi raccontare che «vivere al Nord non mi è mai piaciuto, sono sempre stato attratto dalla cultura del Sud». E così, dopo un’estate dalla nonna a Scicli, lavorando come cameriere, ha deciso di «provare a vedere tutta la Sicilia, ma proprio tutta tutta». È nato così il suo progetto, «In viaggio con te». E allora ecco alcuni focus su questa Sicilia segreta, che sono altrettante idee per gite fuori porta o un po’ più in là. Ecco i cantieri Rodolico ad Acitrezza, ultimi maestri d’ascia, coloro cioè che costruivano le barche interamente a mano, «tesoro vivente» della Regione siciliana. Ecco la foresta di felci del Bosco di Malabotta, una riserva di oltre tremila ettari in provincia di Messina e una vera terrazza panoramica sulla Sicilia orientale tra il mar Tirreno, la valle dell’Alcantara, l’Etna e l’interno dell’Isola. Ma ecco anche Sciacca, con la storia straordinaria del corallo alla quale uno storico della città ha dedicato trent’anni di ricerche con esiti sorprendenti: si tratta di un gigantesco giacimento di corallo semi-fossile salito in superficie grazie all’eruzione dell’Isola Ferdinandea nel Canale di Sicilia nel 1831. Isola che apparve per qualche mese e poi scomparve, beffando gli appetiti delle potenze che corsero a contendersela. E poi, un servizio curioso sui tatuaggi, proprio adesso che l’estate li rivela sui corpi nudi. Partendo da un dato: oggi in Italia è tatuato il 13 per cento della popolazione, cioè 7 milioni di persone. Una pratica prima riservata ai marinai o ai reduci delle patrie galere che è diventata fenomeno di massa.