Dal romanzo "I Know This Much Is True" di Wally Lamb (edito da Longanesi in Italia nel 1998), disponibile su Sky e Now Tv la miniserie Hbo "Un volto due destini", dopo la prontissima e calorosa accoglienza americana, inizia sempre di più a far parlar di sé in un periodo storico in cui la riluttanza per certe tematiche ha il predominio.
La miniserie in sei episodi è ambientata a Three Rivers, nello stato del Connecticut e segue drammaticamente la storia di due gemelli omozigoti, Dominick e Thomas Birdsey. Mark Ruffalo (Golden globe come migliore attore in una miniserie televisiva lo scorso 28 febbraio), già da decenni nell’olimpo dei giganti, riesce in questa impresa difficile, bizzarra e ‘stuzzicante' per ogni attore: interpretare sia lo schizofrenico Thomas (per il quale è dovuto ingrassare 13 kg in poche settimane) sia il gemello Dominick che deve occuparsi di lui e toglierlo dalla struttura in cui è internato, calandosi in ‘cerchi infernali’ sempre più dolorosi. Dominick vive in un eterno limbo in cui il dolore si trasforma in immagine e le immagini bruciano, ma non possono essere messe da parte, non da lui.
Dominick e Thomas fanno notizia fin dalla nascita, essendo nati a pochi minuti di distanza fra il 31 dicembre 1949 e il 1° gennaio 1950. Cresciuti senza il padre, terrorizzati dal patrigno, perdono la madre per un cancro alla soglia dei quarant’anni. Quella sarà la goccia che farà traboccare l’infelicità di Thomas. E’ il 1990 quando Thomas Birdsey, uomo affetto da schizofrenia paranoide e convinto di essere uno strumento di Dio, entra in una biblioteca e si sega via una mano il quale in seguito all’estremo gesto verrà internato in una struttura carceraria. La difficoltà di dover convivere con qualcosa che condiziona ogni istante della vita di un essere umano e che lo stigma della nostra età contemporanea non riesce ad identificare come vera e propria malattia, quanto come un difetto caratteriale o di debolezza.
Perché vederlo, proprio in questo periodo? Probabilmente l’unica risposta è quella di individuare in Dominick una sorta di faro nel buio più profondo: un uomo che la vita ha schiantato in ogni modo possibile e immaginabile, ma che ha sempre resistito a tutto con un coraggio difficilmente comprensibile, un’intensità insuperabile e fuori da ogni logica umana, mettendo la salvezza del fratello prima di ogni sua possibile chance di felicità.
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