La Sicilia ha molte anime, tante quante le civiltà che si sono alternate sull'Isola. Dai Romani ai Bizantini, dagli Arabi ai Normanni, ogni popolazione ha lasciato un segno indelebile della propria cultura. Francesca Fialdini ci accompagna in un viaggio in Sicilia nell’ultima puntata di "E' l’Italia, bellezza!", il programma di Rai Cultura in onda questa sera alle 22.10 su Rai Storia. Civiltà diverse i cui stili artistici e architettonici si sono sovrapposti e poi assimilati vicendevolmente, dando vita a un esempio unico al mondo di "interscambio culturale". E’ la formula che l’Unesco ha adottato per dare riconoscimento a quei luoghi che testimoniano, attraverso il proprio patrimonio storico e culturale, gli incontri felici tra genti di provenienze diverse. Uno di questi incontri fortunati si può apprezzare alla Villa Romana del casale a Piazza Armerina, nella provincia di Enna. Questa straordinaria area archeologica mostra, meglio di qualunque altra, l’armonioso connubio tra la civiltà romana e quella nordafricana del IV secolo. Il viaggio si sposta poi a Palermo. Panormos per i Greci, Panormus per i Romani, Balaarm per gli Arabi, Balermus per i Normanni. Sono stati proprio questi ultimi, in solo mezzo secolo di presenza, a scrivere le pagine più belle e originali dell’architettura medievale siciliana, riunendo l'oriente greco, l’occidente latino e l’arte islamica. Una delle più importanti trasformazioni di Palermo si deve al regno di Ruggero II, che fece della città una delle capitali più splendenti del Mediterraneo. Grandezza celebrata all’interno del Palazzo dei Normanni, ancora oggi cuore politico e amministrativo cittadino, ma già dalla sua prima fondazione castello fortificato e poi reggia pronta a ospitare nei secoli sovrani di ogni provenienza. Al suo interno si trova uno dei monumenti medievali più suggestivi e meglio conservati al mondo: la Cappella Palatina, con i grandiosi mosaici in stile greco bizantino che esaltano la magnificenza del re Ruggero, mentre i soffitti riproducono forme, geometrie e tecniche pittoriche arabe. Un’opera collettiva nata dall’incontro fra mosaicisti provenienti da Costantinopoli, artigiani islamici dell’Egitto, marmorai e scalpellini della Campania. Un viaggio in Sicilia non può ignorare l’Etna, il "vulcano femmina" che pare incarnare l’essenza tellurica di un’isola che lentamente cambia, senza mai smettere di essere sè stessa. Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2013, il vulcano più alto del Continente è anche uno dei più attivi del globo, nonchè palestra di studio per generazioni di geologi e vulcanologi. Infine, l’arcipelago delle Eolie con il "vulcano maschio", lo Stromboli, chiamato dagli eoliani semplicemente "Iddu".