Una pista da bowling e un uomo di spalle. Sta per lanciare la palla che a breve colpirà i birilli, la macchina in piano sequenza gira e svela il tipo: è Fabio Volo che, a sorpresa, canta in playback con la voce di Max Pezzali. Perché tutto questo è soltanto «Qualcosa di nuovo», il video costruito per il nuovo singolo del cantautore pavese, che il pubblico dei nuovi giovani ha iniziato ad amare come 883. Pezzali ha lanciato proprio in queste settimane il nuovo album di inediti che prende il nome dal singolo apripista, come racconta nell’intervista ai microfoni di Rgs che sarà trasmessa oggi alle 6 e alle 17. «Qualcosa di nuovo» è stato scritto a sei mani con Jacopo Ettore e Michele Canova, che ne ha curato la produzione a Los Angeles: è una ballad romantica che conduce per mano verso tutte le altre canzoni che compongono l’album e che anticipa il concetto semplice ma profondo di rinascita. «Ci sarebbe bisogno di intravedere la luce in fondo al tunnel, questo sì, siamo tutti stanchi, soggiogati e affaticati – spiega Max Pezzali durante l’intervista con Marina Mistretta –. “Qualcosa di nuovo” è un atteggiamento nato ora, per ridare peso alle cose importanti. Questa pandemia ci sta insegnando cosa è futile e cosa è necessario: ecco, questo ci resterà, sapremo decidere dove appigliarci e di cosa riusciremo a fare a meno. Comunque il brano mi sembrava fosse incompleto, aveva bisogno di qualcosa, ed è arrivato il video. Ho chiamato un amico come Fabio Volo, perché questa è una canzone perfetta per “incartare” questo periodo assurdo. Assurdo come Fabio». Nato proprio da un concept dell’attore, il video è stato diretto dal regista Gianluca Leuzzi nel Bowling Brunswick di Roma dove il protagonista incontra diversi personaggi e coppie che rappresentano le diverse fasi dell’amore: una coppia che litiga (o che si bacia), una donna incinta, due adolescenti che si guardano e infine Pezzali e il figlio Hilo in un cameo speciale. «Ho capito che le relazioni che durano, resteranno in eterno – racconta ad Rgs -. Io ne ho strette parecchie, penso a J-Ax, o a Jovanotti, ma anche a tanti altri colleghi incontrati nel corso degli anni. Tutti quelli a cui ho chiesto di fare un duetto, hanno risposto sempre subito e spontaneamente di si, senza consultare prima i manager». Anche Max Pezzali, comunque, ristretto per l’emergenza, ha partecipato alla ribellione degli artisti che si sono visti bloccare dal governo. «Sono in contatto - racconta - con varie associazioni di categoria che rappresentano l’enorme galassia degli operatori e dei tecnici dello spettacolo: tutte professionalità che non potrebbero mai riqualificarsi o reinventarsi. Se sei un tecnico luci, sai fare quello, e stop. Il governo non ha ridotto il nostro lavoro, ma lo ha azzerato. Speriamo di arrivare alla fine di questo incubo collettivo».