Non un’opera e non un concerto ma uno spettacolo a tutto tondo con 24 grandi voci, tra cui Placido Domingo, con l’orchestra diretta dal maestro Riccardo Chailly che si cimenterà con 16 titoli, e poi il coro e il ballo con l’ètoile Roberto Bolle. E la regia di Davide Livermore che proporrà un «cammino tematico» a fare da filo conduttore della serata, e con l’ausilio della tecnologia proporrà scene in 3D, in realtà aumentata. Per il 7 dicembre, che inaugura la stagione del Teatro alla Scala di Milano, una volta saltata la Prima tradizionale con la Lucia di Lammermoor, impossibile da portare in scena con i teatri chiusi e i contagi tra artisti e maestranze, la scelta è stata di realizzare un mega evento che potesse «dare un segnale di speranza» e raggiungere il maggior numero di persone grazie alla trasmissione su Rai 1, Radio 3 e Raiplay a partire dalle ore 17. A presentare «A riveder le stelle», questa serata di musica e danza, che sarà condotta da Milly Carlucci e Bruno Vespa, sono stati il sovrintendente Dominique Meyer, il direttore musicale Riccardo Chailly, il regista Davide Livermore e l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. All’operazione ambiziosa ha subito risposto 'presentè un cast stellare. «Abbiamo lanciato un appello a tutti i grandi cantanti del mondo - spiega Meyer - e non potendo fare sei ore di concerto abbiamo dovuto limitarci. Ma hanno aderito in tantissimi». Ci saranno anche Placido Domingo, Roberto Alagna, Luca Salsi, Marina Rebeka, Rosa Feola, Jonas Kaufmann, Vittorio Grigolo e Francesco Meli. E gli artisti del cast dell’opera ch’è saltata, come Lisette Oropesa e Juan Diego Florez. E ancora Ildar Abdrazakov, Carlos lvarez, Piotr Beczala, Benjamin Bernheim, Eleonora Buratto, Marianne Crebassa, Elna Garana, Aleksandra Kurzak, Camilla Nylund, Kristine Opolais, George Petean, Andreas Schager, Ludovic Tèzier, Sonya Yoncheva. Sul palco il maestro Chailly si concentrerà sul repertorio italiano, ma includerà anche pagine di grandi compositori europei. Il viaggio musicale «racconta un secolo di grande musica - dice il maestro - dal Guglielmo Tell di Rossini alla Turandot di Puccini». Ci saranno estratti di opere di Verdi, Donizetti, Bizet, Massenet e Wagner, mentre le musiche dei balletti sono di Cajkovskij, Dileo, Satie e Verdi. Le coreografie sono di Manuel Legris, (nuovo direttore del ballo scaligero da inizio dicembre), Nureyev e Volpini. Insieme all’ètoile molto amata alla Scala, Roberto Bolle, si esibiranno i primi ballerini Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Virna Toppi e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo. A fare da filo conduttore tra le arie d’opera e i momenti di danza ci sarà la «narrazione di testi recitati da attori» spiega Livermore. Dunque «non un concerto tradizionale ma qualcosa di speciale che forse non si è mai vista e sarà mostrata per la prima e l’ultima volta. Vogliamo parlare dell’opera e della sua funzione nella società» aggiunge Meyer. «Sulla scena troveremo tre set differenti - entra nel dettaglio il regista - uno sarà di scenografie vere e proprie, un altro sarà una commistione della parte video e scenotecnica e momenti straordinari di realtà aumentata con scene in 3d. E poi la narrazione che sarà portata avanti dalla prosa italiana che merita di essere considerata». Durante la serata dunque ci sarà un mix di parti registrate e parti in diretta, «e un percorso con scelte musicali eterogenee». Si va da Victor Hugo a Sting con la canzone 'Fragile', titolo più che mai adatto al periodo sospeso che stiamo vivendo.