Una storia intergenerazionale, un drama dotato di assonanze con lo spirito drammatico ma carico di potenzialità del tempo che stiamo vivendo. «Vite in Fuga è una serie action che mette al centro un intero nucleo familiare non solo sradicandolo dalla loro quotidianità, ma ponendolo all’improvviso di fronte a delle domande: cosa sappiamo delle persone che amiamo?». Claudio Gioè (La meglio gioventù, La Mafia uccide solo d’estate, Il sistema, Passeggeri Notturni) è protagonista insieme ad Anna Valle, sua moglie, di Vite in fuga, la fiction tv che sbarca su Rai1 dal 22 settembre per 6 prime serate con la regia di Luca Ribuoli (in anteprima su RaiPlay dal 20), una coproduzione Rai Fiction Paypermon. Con la partecipazione di Giorgio Colangeli, Barbora Bobulova e Ugo Pagliai. L’attore palermitano fa notare: «E' l’avventura straordinaria di una famiglia normale, al centro di un grande intrigo di cui non conosce ragioni e confini. Claudio e Silvia Caruana hanno denaro, rispettabilità, un matrimonio che dura da vent'anni e due figli che non hanno mai dato problemi. Finché un giorno Claudio (Gioè) finisce sotto inchiesta per lo scandalo finanziario della Banca per cui lavora, riceve numerose minacce e, quando il collega e amico Riccardo viene trovato morto, il principale indiziato dell’omicidio sembra essere proprio lui. La fuga appare l’unica soluzione possibile. Per sottrarsi alle minacce, scoprire la verità sull'omicidio di Riccardo e riabilitare il proprio nome, accetto l’aiuto di Cosimo ex agente dei Servizi segreti, che offre alla mia famiglia identità fittizie e un futuro nuovo da iniziare lontano, sotto mentite spoglie, tra i monti dell’Alto Adige». Per i Caruana inizia un percorso fatto di pericoli, sospetti, sorprese scioccanti, un percorso doloroso ma necessario che li condurrà alla verità e a riscoprire i valori che li avevano uniti. «Una famiglia borghese, che pensa di avere tutto, quasi perfetta», spiega Gioè in una conversazione telefonica con l'ANSA mentre si trova in Sicilia sul set di un’altra serie Rai targata Palomar - già definita la risposta a Montalbano - «Màkari» tratta da quattro racconti di Gaetano Savatteri, per la regia di Michele Soavi ("qui sono Saverio Lamanna, giornalista appena licenziato dall’incarico di ufficio stampa di un viceministro, che decide di tornare da Roma in Sicilia, nella casa di famiglia, giriamo con rigide norme anti covid due tre tamponi a settimana"). A proposito di Covid Gioè rileva «oggi come in Vite in Fuga ci troviamo con un nemico invisibile a dover fare i conti, se nella finzione filmica scappiamo, ci ritroviamo a cambiare casa e rinchiuderci in zone di montagna, con persone a noi sconosciute. Così oggi molte persone sono a casa in smart working, tanti hanno perso il lavoro o sono costretti a sacrifici a reinventarsi, molti vedono i propri compagni di vita sotto una nuova luce, con convivenze quotidiane». Detto questo l’attore siciliano che con Ribuoli ha già lavorato ne la Mafia uccide solo d’estate, ha amato molto questa serie «mi sono trovato bene, era molto movimentata, fino alla fine quando ho letto la sceneggiatura volevo sapere come andava a finire». Anna Valle è Silvia che poi nella nuova identità si chiamerà Anna, e risponde all’ANSA al telefono «il mio è un personaggio in continua evoluzione e questo per un attore è sempre una grande sfida, le sue certezze vacillano, la storia è un family triller serrato. Sono la moglie di Claudio (Claudio Gioè), i nostri figli adolescenti Alessio (Tobia De Angelis) e Ilaria (Tecla Insolia) credono di avere il pieno controllo della loro vita. Quando le nostre vite subiranno un tale stravolgimento, dopo un momento di smarrimento, arriveranno anche le domande. Io chi ero, volevo davvero la vita che ho fatto fino ad oggi, la tranquillità la bella casa, cosa ho trascurato, e mio marito chi è davvero?. Mi trovo ad assumere l’identità di una donna nuova, o forse quella che non ho mai saputo o avuto il coraggio di essere. Troverò a trovare conforto in una persona. Ma poi la situazione evolverà ancora». «La regia di Luca Ribuoli è moderna - insieme abbiamo già lavorato mi conosce bene - A Claudio Gioè, devo molto è un collega che sa ascoltare». Anna Valle è stata impegnata negli ultimi mesi e settimane tra stop and go contemporaneamente su due set Luce dei Tuoi Occhi con Giuseppe Zeno per Mediaset e la Compagnai del Cigno con Alessio Boni per Rai1: «Si diciamo che era un tampone continuo ma sono stati tutti molto disponibili e professionali. La prima storia con Zeno è un thriller melodrammatico ambientato a Vicenza in un’affascinante accademia di danza. Sono una donna ambiziosa e coraggiosa convinta che la figlia, creduta morta, sia viva e sia una delle allieve dell’Accademia di danza dove lei, ora famosa star, mosse i primi passi». (ANSA) .