Un libro che racconta il mare e il modo, talvolta bizzarro, di preparare i suoi tesori. Si chiama Acquapazza il nuovo volume di edizioni Kalós, scritto e illustrato da Arturo Caravello. A Pantelleria, dove ha scelto di vivere, l’autore ha diversi appellativi: il professore, lo scultore, il pittore, il pescatore, il subacqueo” o, ancora, il raffinato cuoco e l’uomo di mare. Un’isola che è il suo porto sicuro da tanti anni e dove si è consolidato il suo rapporto col mare e coi suoi abitanti. Il libro non è un semplice ricettario: il lettore è infatti invitato a immergersi per trovare, tra le righe, una profonda riflessione sull’uomo e sul suo rapporto con il mare. Protagonista è l’esperienza, frutto di una vita intera passata in prossimità del mare, sul mare, sotto il mare. Come si legge nell’introduzione del libro, leggendo si ha la sensazione di vedere un direttore d’orchestra impegnato a realizzare una sinfonia di sapori in cui le diverse parti, pur mantenendo i caratteri originari, forniscono al piatto la dimensione supplementare di una grande composizione romantica. Non vi basta allora far altro che seguire il consiglio dell’autore: immaginatevi al mare, sulla spiaggia, magari sdraiati all’ombra di un pergolato. Tirate fuori dalla sacca da viaggio questo libro. Sarà quello il momento giusto per la lettura. Una barca che rientra dalla pesca vi troverà ispirati e vi aiuterà a scegliere cosa cucinare, lasciando intatto il “sapore del mare”. Nicola Nocilla, nella sua prefazione scrive: Non è casuale che il porto sicuro di Arturo sia un’isola, Pantelleria, il cui scalo portuale ospita la sua barca, il suo strumento di contatto con il mondo. Per l’autore, quello della barca, è un ambiente nel quale si realizza l’integrazione tra gli esseri umani più diversi, un ambiente dove i pescatori-marinai vivono la stessa vita, condividono la stessa sorte e sono segnati dallo stesso destino caratterizzato sempre da un intenso rispettoso rapporto con il mare. Arturo Caravello, nato a Terrasini, è un appassionato velista ed esperto subacqueo e ha seguito le orme di entrambi i suoi nonni, l’uno scultore e l’altro marinaio. Ha girato in lungo e in largo il Mediterraneo ed è profondo conoscitore dei banchi del canale di Sicilia. Da tempo ha scelto di vivere nell’isola di Pantelleria. Studioso della semplice e genuina cucina delle genti di mare, ne propone qui una testimonianza diretta con racconti, a dir poco, originali.