Simbolo del femminismo, una donna che si era ribellata allo stupro subito portando il suo aggressore in tribunale. Ci vorrebbero molte pagine per raccontare chi era la pittrice Artemisia Gentileschi a cui oggi Google dedica il doodle 427 anni dopo la sua nascita.
Una figura attuale, che difese il ruolo delle donne e che riuscì anche a condurre una dura battaglia contro il suo carnefice, ma al tempo stesso un'artista che fece parlare di sé. Nacque a Roma nel 1593 , figlia di Orazio, pittore amico di Caravaggio. Orfana di madre, la sua crescita fu dunque condizionata dall'ambiente in cui viveva, non a caso frequentava artisti e intraprese così la carriera del padre.
A condizionare la sua crescita e ad alimentare i pettegolezzi attorno alla sua vita fu lo stupro subito. Agostino Tassi, pittore e amico del padre, riuscì ad approfittare di lei nonostante i suoi rifiuti. Aveva appena 18 anni. Il padre denuncia il fatto alle autorità dopo circa un anno e ne scaturì un processo che però, a quel tempo, fu un boomerang per Artemisia che nonostante fosse una vittima fu criticata e biasimata. Il suo onore subito un colpo irreparabile.
Durante il processo la giovane fu torturata fisicamente, le sue mani erano strette a delle corde e tirate. Le mani ferite da viti misero a rischio l'uso delle dita, che per una pittrice sarebbe stato un danno ulteriore. Lei non ritrattò mai la sua posizione, ma attorno a lei furono costruite le storie più disparate. Fu persono accusata di rapporti incestuosi con il padre e di avere una lunga lista di amanti.
Alla fine del processo Tassi fu condannato a otto mesi di carcere, ma fu poi accusato anche di altri reati come furti, debiti e di essere il mandante del tentato omicidio della moglie. Artemisia invece fu costretta a lasciare Roma e a sposare un artista fiorentino Pierantonio Stiattesi.
Nonostante il processo e le maldicenze, Artemisia Gentileschi fu un artista di talento. A Firenze fu la prima donna ammessa all’accademia delle arti del disegno. Il successo sperato però non arrivò, neppure quando nel 1621, dopo aver lasciato il marito, tornò a Roma con le due figlie. Solo in un secondo momento, dopo il trsferimento a Napoli si dedicò con più impegno alla pittura seguendo lo stile di Caravaggio.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia