Addio a Christo, l’artista bulgaro-newyorkese che ha 'impacchettato' i monumenti di mezzo mondo, incluse le Mura Aureliane a Roma. La sua ultima opera in Italia è stata la famosa passerella sul lago di Iseo, The Floating Piers, nel 2016. Christo Vladimirov Javacheff è morto nella sua casa di New York a 84 anni.
«Christo e Jeanne-Claude hanno sempre detto chiaramente che la loro arte sarebbe dovuta continuare dopo la loro morte. L’Arc de Triomphe Wrapped resta in programma per il 18 settembre-3 ottobre 2021», annuncia l’account Twitter ufficiale di Christo e sua moglie Jeanne-Claude.
Nati nello stesso giorno, il 13 giugno 1935, i due si sono incontrati a Parigi nel 1958 e oltre a essere una coppia di fatto si sono rivelati negli anni un duo di artisti fenomenale, artefici della Land Art, ovvero dell’arte di intervenire sul paesaggio e modificarlo. E proprio nella capitale francese è attesa l’ultima creazione di Christo, L’arco di Trionfo impacchettato. Un progetto al quale lavorava da anni, un sogno per la sua Parigi che gli ha regalato l’amore di Jeanne-Claude ma anche i primi riconoscimenti artistici. Un sogno coltivato per decenni, da quando aveva impachettato il Pont Neuf, e che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2020.
Il coronavirus ha però costretto al rinvio di un anno e così l’opera, anche se sarà realizzata come assicurato nel suo account ufficiale, non nascerà sotto gli occhi del suo creatore. Fra le sue opere più famose del mondo c'è il Reichstag di Berlino, impacchettato con tessuto argentato, e The Gates, il lungo percorso all’interno di Centrale Park, a New York, realizzato con materiale arancione. Porta Pinciana a Roma è stata imballata da Christo e Jeanne-Claude, morta nel novembre 2009.
A Milano è stata impacchettata la statua di Leonardo Da Vinci in piazza della Scala. La sua ultima opera italiana è stata l’imponente creazione sul lago di Iseo, 'The Floating Piers', la più estesa delle sue trasformazioni di ambienti naturali o cittadini. L’opera oltre al poter essere ammirata poteva essere provata con mano, camminando sopra il ponte galleggiante e divenendone parte. «L'arte perde oggi un grande protagonista che ha amato l’Italia e che ha stupito il mondo con opere che sapevano rendere spettacolari i paesaggi e le bellezze naturali. Ricordo di aver 'camminato sull'acqua insieme a Christò sul lago di Iseo. Un momento emozionante», ha commentato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
«Lo sapete che non ho alcuna opera esistente? Tutte scompaiono quando sono finite. Ho solo gli schizzi e questo rende in qualche modo il mio lavoro leggendario», disse Christo in un’intervista al New York Times negli anni 1990. «Ritengo che ci voglia più coraggio a creare cose che poi se ne vanno, che a creare cose che restano». ANSA
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