Lunedì 23 Dicembre 2024

Fase 2, l'appello di oltre 500 scrittori: "Aiutiamo l'editoria siciliana"

«La cultura sta soffrendo. Ci piace raffigurarla come se fosse un grande libro che abbraccia l’umanità intera, dove ogni giorno con il nostro esserci, ciascuno di noi, contribuisce alla creazione di un patrimonio collettivo mai dato una volta per tutte, ma sempre in movimento. Questo patrimonio da settimane ha smesso di muoversi, di incontrarsi, di scrivere». Così comincia il «manifesto» di oltre 500 scrittrici e scrittori siciliani che «hanno scelto di unirsi in un’unica voce...a sostegno del mondo editoriale, inteso come avamposto a difesa della nostra cultura e del nostro sapere». A proporlo, e raccogliere in brevissimo tempo le adesioni, è stata Mari Albanese, autrice di Navarra Editore. «Le case editrici indipendenti, imprese culturali coraggiose - si legge nel manifesto - stanno pagando un prezzo altissimo e la ripresa sarà molto dura sia per loro che per noi. Una casa editrice è come una famiglia, un libro che vede la luce è una creatura di cui prendersi cura fino a farle spiccare il volo. Tutto questo ha subito un arresto. Fiere, Festival ed eventi sono stati annullati, occasioni mancate che non potranno mai essere sostituite dai mille modi 'social' che noi, stiamo portando avanti per rimanere accanto alle nostre lettrici e ai nostri lettori». Dopo aver affermato il sostegno alla proposta di impegnare le biblioteche regionali all’acquisto di una quantità di volumi di editori siciliani - avanzata all’Ars, in cui si discute il varo della manovra anti crisi - scrittori e scrittrici si «appellano alle Istituzioni, alle librerie, alla sensibilità delle tante donne e dei tanti uomini che amano la lettura». «Comprare un nostro libro - sottolineano - regalarlo o consigliarlo è un atto d’amore ed un’esperienza unica per chi ancora desidera meravigliarsi dinanzi alla scoperta. Aiutateci, sostenete le vostre autrici e i vostri autori siciliani, divulgate la bellezza che la nostra terra è ancora in grado di donarci. Non permettiamo che la piccola emedia editoria possa non tornare ad esserci dopo questo terribile momento».

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