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Il mare siciliano protagonista nel nuovo numero del “Gattopardo”

Un numero dedicato al mare. Mare da vivere, mare da salvare, mare da immaginare. Parte da un racconto Gattopardo, il mensile di Gds Media & Communication in edicola da oggi con il Giornale di Sicilia e la Gazzetta del Sud.

Un reportage sul posto di mare che – grazie al suo inquilino virtuale – negli ultimi quindici anni ha forgiato come pochi altri l’immaginario sulla Sicilia oltre lo Stretto. La villetta del commissario Montalbano a Puntasecca, frazione di Santa Croce Camerina, nel Ragusano, un pezzetto di quella straordinaria cattedrale della fantasia costruita da Andrea Camilleri, lo scrittore scomparso poche settimane fa tra i saluti e il rimpianto di mezzo mondo (oltre trenta i Paesi in cui è stato tradotto, più di cento quelli in cui è stata trasmessa la fiction Rai, la più grande operazione di marketing messa in piedi sulla Sicilia).

Il mare in cui il suo commissario nuota, ora con placide ora con furiose bracciate, a seconda dell’umore del momento. La casa che – prima di diventare l’abitazione del commissario nell’immaginario paese di Marinella – è stata per un secolo il luogo di villeggiatura dei proprietari, al quale adesso la più giovane della dinastia, Costanza DiQuattro, ha dedicato un libro che intreccia le memorie di famiglia con l’irruzione della fiction.

Mare da godere, quindi, ma anche mare da salvare, a giudicare dai dati sulla “zuppa di plastica” che arrivano dalle ricerche sul nostro Mediterraneo, Sicilia compresa. Un allarme che adesso risuona sempre più forte e che Gattopardo racconta attraverso tre storie emblematiche: quella dell’Aeolian Islands Preservation Fund, la Fondazione internazionale attiva nelle Eolie che lavora per rendere le isole sempre più green. Quella dell’ospedale per il recupero delle tartarughe di Favignana, che arrivano quasi spacciate dopo avere ingerito sacchetti di plastica – scambiati per meduse – e che spesso tornano alla vita, ciascuna con un nome, tra le lacrime commosse dei soccorritori. E ancora quella di Siso, il capodoglio di dieci metri morto sulla costa di Milazzo, e diventato oggi, con il suo scheletro, simbolo del nuovo museo della città che aprirà le porte il prossimo 9 agosto grazie al fundraising.

E ancora storie di mare: quelle di chi lo ascolta, dedicando la vita a decifrare il significato dei suoni di pesci e crostacei, come la ricercatrice mazarese Giusi Buscaino; quello di chi lo vive come gli ultimi tonnaroti di Favignana, memoria storica di un rito ormai ucciso (tra le polemiche) dalle nuove logiche di business internazionale; quello di chi lo disegna, come gli illustratori palermitani Rosa Lombardo e Angelo Bruno che hanno inventato un Moby Dick “siciliano” in occasione dei duecento anni dalla nascita di Herman Melville.

E poi il mare da scoprire, in due luoghi ancora immuni dall’assalto dei turisti: Torre Salsa, sul litorale agrigentino e – per chi vuole esplorare i fondali - la Secca della Formica, al largo di Porticello, con i suoi pesci colorati e i suoi reperti archeologici. Infine, il mare da solcare. Con le barche a vela dei circoli palermitani impegnati in prestigiose regate internazionali.

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