Ligabue riparte dal Sud. Dopo il debutto a Bari, il rocker emiliano sarà a Messina lunedì 13 giugno allo Stadio San Filippo, ma prima è passato dai microfoni di Rgs per svelare qualche anticipazione su quello che vedremo tra poco meno di un mese nella città dello Stretto.
Questo nuovo tour segna un nuovo percorso?
«Sì, è per questo che ho scelto “Start” come titolo di tutto il mio nuovo progetto, un nuovo ciclo dopo un periodo difficoltoso per me in seguito alla mia operazione alle corde vocali. Adesso mi sento più forte di prima ed è giunto il momento di una nuova partenza. È come se per un po' di tempo avessi tenuto a freno i cavalli e adesso invece fosse arrivato il momento di lasciarli andare».
Il suo ultimo singolo «Certe donne brillano» è dedicato alle donne che lasciano il segno nella vita di un uomo?
«Buona parte delle cose che ho scritto nella mia carriera arrivano da ciò che le donne mi hanno lasciato, amiche o fidanzate sono spesso state fonte di ispirazione per me e la mia musica. Ho trovato giusto dedicare un brano a tutte quelle che brillano nella mia memoria anche se le nostre relazioni sono finite».
Si è trattato di rapporti contrastanti come quello raccontato nel brano «Luci d'America»?
«È una canzone d'amore a tutti gli effetti, che narra le divergenze di vedute in una coppia. C'è una lei piena di speranze e positività contrapposte al mio cinismo, ma alla fine la sua visione del mondo influenza la mia e mi aiuta a infondere speranza nelle mie canzoni»
Quanto è difficile invece confrontarsi con se stesso e il proprio inconscio?
«È un bel casino! Sono le nostre convinzioni a frapporsi tra noi stessi e la felicità. L'importante è essere consapevoli dei vari aspetti del proprio carattere. Conoscersi profondamente aiuta a stare meglio».
Nel brano «La cattiva compagnia» c'è un batterista d'eccezione: suo figlio Lenny. Perché lo ha coinvolto in questo brano?
«È stata una scelta obbligata. È una canzone con un ritmo molto frenetico, con un impulso metal. Ho pensato che servisse energia giovane e fresca e mi sono rivolto a mio figlio. Lui, a differenza mia, è molto metal. È stato un piacere vederlo suonare e picchiare duro sulla batteria. Riconosco di avere molto da imparare da mio figlio, ha un orecchio eccezionale».
Oltre a una parte di famiglia porta sempre una quota di amici nelle sue storie, come mai?
«Tutti i miei lavori sono pieni di riferimenti ai miei amici che ogni tanto, scherzando, mi invitano a condividere parte dei miei proventi con loro, di fatto dovrei destinargli delle royalties dei miei dischi solo per il fatto di averli citati così tante volte».
Quali sorprese possiamo aspettarci da questo tour?
«Il mio obiettivo è fare una grande festa. Avremo un grande produzione con una squadra straordinaria e un palco ultratecnologico. Proporrò una sorta di mio greatest hits, voglio sentire la gente cantare le canzoni che conoscono di più. Ci sono canzoni come “Tra palco e realtà” che non possono mancare, ogni volta che la suono con la mia band vedo le reazione del pubblico crescere sempre di più, soprattutto in grandi spazi come gli stadi. Sentirli gioire, saltare e cantare tutti insieme mi suscita sempre delle emozioni difficili da raccontare, tutte le volte che accade ho davanti a me uno spettacolo impagabile. Per questo non vedo l'ora di tornare sul palco».
L'intervista integrale a Ligabue sarà in onda oggi alle 9, in replica domani alle 19 su RGS e trasmesso anche su TGS stasera alle 21,40. Il video sarà disponibile on demand su gds.it
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia