Giovedì 19 Dicembre 2024

Francesco Renga si racconta a Rgs: volto pagina, il nuovo album è uno spartiacque

Francesco Renga è ormai un habitué della Sicilia. Del resto le sue origini non mentono: padre sardo e mamma palermitana. In questi giorni sta incontrando i fan dell'Isola negli appuntamenti instore per presentare il nuovo album «L'altra metà» (è stato a Castrofilippo nell'Agrigentino). Talmente legato alla nostra terra fino al punto di andare in scena il 13 giugno a Taormina per l'unica data al Sud Italia dei suoi concerti estivi. Come mai hai scelto unicamente il teatro antico per il tuo live? «Perché non vedo l'ora di tornare lì, è un luogo veramente incredibile. È sempre un'emozione grandissima perché è quel posto il vero spettacolo, tutto diventa magico in cornici come quella o l'arena di Verona». Stai immaginando il concerto come una grande festa? «Lo sarà! Ci tengo a sottolineare che il tutto si svolgerà il giorno successivo a quello del mio compleanno, quindi questo sarà proprio lo spirito giusto. Sono pronto anche ad accettare i regali enogastronomici del pubblico siciliano». Trattandosi di un concerto speciale che scaletta stai preparando? «A Taormina presenterò tutto il nuovo album. Sono veramente contento di queste nuove canzoni e voglio vedere quali reazioni scatenano nel pubblico proprio davanti ai miei occhi. Poi non potranno mancare i miei classici». Il tuo singolo più recente, «L'odore del caffè», è scritto a quattro mani col giovane Ultimo. Com'è nata la vostra collaborazione? «Secondo me in questo periodo c'è proprio un fermento molto vivo nella musica italiana, i giovani cantautori come lui offrono un linguaggio consono al momento che stiamo vivendo e io da un po' ho sentito l'esigenza di mettermi al passo coi tempi. Questo disco è l'espressione di questa volontà. Mi piace pensare al nuovo album come uno spartiacque che segna un prima e un dopo nella mia musica». «Aspetto che torni» invece ha segnato il tuo ritorno a Sanremo per la settima volta, forse con un brano più nel segno della tua tradizione? «Sì, è un brano scritto con Bungaro più affine alle cose che ho fatto in passato come “Angelo” con cui vinsi nel 2005, ma con una maggiore maturità personale perché il tema che tratta è più profondo. Ho scelto di portarla su quel palco perché mi sembrava il posto giusto per chiudere un ciclo e cominciarne uno nuovo». Tra i vari temi proposti nei brani de «L'altra metà» c'è anche quello del rapporto coi social network, come vivi tutto ciò? «Mi rivolgo ai miei figli che fanno parte di una generazione che non ha mai vissuto senza, a differenza di quelle precedenti come la mia che invece hanno vissuto lunghi periodi della propria vita senza neanche sapere cosa fossero. La verità è che, io stesso, ora lo vivo come un mezzo di condivisione con il mio pubblico e trovo che sia la cosa più bella perché rende possibile uno scambio continuo tra noi». L'intervista integrale a Francesco Renga andrà in onda su Rgs in replica oggi alle 19: Verrà trasmessa anche su Tgs stasera alle 21.40. Il video sarà disponibile on demand su gds.it.

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