Se n'è andato il 10 marzo, la stessa data fatale della battaglia delle Egadi, la cui esatta ricostruzione era stata forse la sua più importante intuizione scientifica. A Sebastiano Tusa, archeologo appassionato e visionario, fondatore della Soprintendenza del mare e nell'ultimo anno della sua vita assessore regionale ai Beni culturali, è dedicato un ampio inserto del numero di «Gattopardo» in edicola da oggi con Il Giornale di Sicilia e la Gazzetta del Sud. Un ricordo non luttuoso, ma proiettato al futuro, nel segno della Sicilia che cresce.
E quindi ecco un'anticipazione sulla nave di Marausa, che sarà inaugurata al Museo Lilibeo di Marsala sabato 13, con la storia e le fotografie straordinarie del ritrovamento dell'imbarcazione a pochi metri dalla costa. E poi un viaggio allo Stabilimento Florio a Favignana - quello che fu il più grande opificio del Mediterraneo con i suoi 32 mila metri quadrati per la lavorazione e la conservazione del tonno - dove, tra ancore e rostri, ricostruzioni virtuali raccontano la battaglia delle Egadi, lo scontro che nel 241 avanti Cristo pose fine alla Prima guerra punica. Decretando la supremazia romana contro i Cartaginesi fino ad allora dominatori del Mediterraneo.
E ancora la storia, degna di un film, della nascita della Soprintendenza del mare, la prima in Europa dopo quella greca, con l'allora giovane dirigente regionale Tusa che chiama a raccolta i primi colleghi appassionati di fondali come lui. Soprintendenza cui si deve l'istituzione dei ventitré itinerari subacquei che hanno rivoluzionato l'approccio archeologico con una nuova visione: quello di unire allo studio accademico la divulgazione, e quello di lasciare i reperti sul sito, senza tirarli fuori dal loro contesto. E poi ancora un'intervista a Capitan Ciccio, il pescatore che trovò il Satiro di Mazara, e le battaglie per la salvaguardia dei banchi del Mediterraneo.
Un'eredità da raccogliere dalle nuove generazioni, le stesse che «Gattopardo» racconta, piccoli e grandi eroi che a dispetto delle difficoltà portano avanti talenti, visioni, imprese, start up.
Restando in Sicilia, da siciliani di scoglio, o andando via, da siciliani di mare aperto come l'attore Francesco Scianna - nascita a Bagheria, crescita con Tornatore, ultimo successo la recente «La stagione della caccia» tratto da Camilleri - che sorride sulla cover del numero invitando i conterranei a prendere in giro la mafia, come nella fiction «La mafia uccide solo d'estate scritta da Pif» di cui è stato tra i protagonisti.
Prendere in giro la mafia, ma superare anche vecchie dinamiche di rassegnazione e di assistenzialismo, puntando su turismo, cultura, food: i giacimenti su cui costruire economia sana. Proprio nella parte dedicata al food un viaggio tra grandi personalità dell'Isola, come Corrado Assenza, il re dei pasticcieri di Noto, e come Pino Cuttaia - lo chef bistellato di Licata - che avvia una nuova rubrica in cui intervista i produttori d'eccellenza. Produttori di formaggio, di ortaggi, di pane, di carne: piccoli tesori tutti da scoprire.
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