L’Italia consolida il primato di siti nella Lista Unesco del Patrimonio mondiale con l’iscrizione di "Ivrea, città industriale del XX secolo", primato che vacillava per la rincorsa incalzante della Cina, raggiungendo quota 54.
Rinviata invece, in vista dell’approvazione nel 2019, la decisione di includere le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nel Registro del Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Nella decisione finale il Comitato dell’Unesco ha riconosciuto «le alte potenzialità del sito candidato, che ha elementi di unicità che devono essere meglio precisate. E invita l'Italia a presentare il prossimo anno il dossier con le correzioni richieste per l’iscrizione».
Ce la fa invece Ivrea con la soddisfazione del Ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. «Un riconoscimento - dice - che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo».
«L'Italia esce da Manama con un’immagine rafforzata e rimane un punto di riferimento in ambito Unesco e un esempio di coerenza per tutti i Paesi che intendono valorizzare il patrimonio culturale dei propri territori e delle proprie comunità - afferma il Sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi - Abbiamo fatto sentire la nostra voce, riuscendo ad ottenere il riesame della candidatura delle Colline del Prosecco, rifiutando un esito di bocciatura che pareva scontato».
Ivrea rappresenta un esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali, e un’esperienza innovativa di produzione industriale di livello mondiale che guarda in special modo al benessere delle comunità. Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, è un progetto industriale e socio-culturale del XX secolo e si sviluppa nel periodo degli anni '30 e '60 sotto la direzione di Adriano Olivetti, periodo in cui l’azienda Olivetti produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. La forma della città e gli edifici urbani sono stati progettati da alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo, rappresenta quindi un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell’architettura del XX secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali.
La candidatura, presentata all’UNESCO a gennaio 2017 è stata promossa dal Comune di Ivrea e dalla Fondazione Adriano Olivetti, insieme alla Fondazione Guelpa, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino e il Comune di Banchette e coordinata dal Segretariato Generale - Ufficio UNESCO del MiBACT, e si è avvalsa della collaborazione del contributo di diverse istituzioni ed esperti del mondo scientifico e culturale.
«In questa occasione, in questa giornata importante per Ivrea, permettetemi di dedicare un pensiero speciale a Gianroberto Casaleggio, che iniziò a lavorare proprio alla Olivetti come progettista di software e che da Adriano Olivetti mutuò quei valori fondanti dei M5S, primi fra tutti il concetto di comunità, intesa come aggregazione di persone su obiettivi e interessi comuni generata da internet e la tecnologia quale strumento per affiancare alla democrazia parlamentare la democrazia diretta», ha poi commentato il ministro Bonisoli.
La politica entra dalla finestra anche nella giornata di festa per Ivrea dove il sindaco è cambiato da pochissimo. Per il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il riconoscimento «è un grande risultato che premia la visione e la determinazione dell’amministrazione che ha governato la città fino a domenica scorsa, e in particolare del sindaco Carlo Della Pepa, alla quale abbiamo creduto e che abbiamo sostenuto fin dall’inizio». Con il voto del 24 giugno, il cambiamento del sindaco, con la vittoria di Stefano Sertoli (centrodestra) che dice: «Non posso non rivolgere un pensiero commosso, in questo particolare momento, a Lucia Guelpa e a Lalla Olivetti alle quali tutti noi eporediesi dovremo essere eternamente riconoscenti». «E' il risultato di un grandissimo lavoro svolto per un lungo periodo, fra mille difficoltà - aggiunge - fortissimamente voluto da Carlo Della Pepa e da tutti coloro che hanno lavorato al suo fianco. Alla prossima amministrazione - conclude il neo sindaco - il grandissimo onore e l’impegnativo compito di iniziare da subito a lavorare per cercare di raggiungere tutte le opportunità che questo importantissimo riconoscimento mondiale può portare ad Ivrea, al territorio ed ai suoi cittadini».
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