Sabato 23 Novembre 2024

Cuticchio dona al Papa il pupo San Francesco, da Palermo un simbolo di pace

Mimmo Cuticchio dona il pupo San Francesco a papa Francesco

Un piccolo pupo che rappresenta San Francesco è stato donato da Mimmo Cuticchio a Papa Francesco, che lo ha accolto con una carezza e un sorriso. Stamattina, durante l’udienza pubblica in piazza San Pietro, il puparo e cuntista siciliano ha consegnato al Pontefice il pupo e ha mostrato un altro pupo, molto più grande, che lo accompagnerà invece nel suo viaggio verso Roncisvalle, a fine luglio. “È stato un momento molto importante per il teatro e per la Sicilia – ha detto Mimmo Cuticchio – Papa Francesco ha ascoltato con grande attenzione e partecipazione il nostro progetto che dopo 1200 anni, salderà virtualmente il rapporto tra Oriente ed Occidente, allora tra cristiani e saraceni. Il teatro è sopra le guerre e lavora in nome della pace, come tutti noi. E’ un segno di confronto, di coesione, di speranza in cui tutti dobbiamo credere”. Sarà dunque un pupo con le sembianze del santo poverello, a portare virtualmente il messaggio di pace di Papa Francesco sulla piana tra Francia e Spagna dove, leggenda vuole, avvenne la battaglia in cui morirono i paladini e dove oggi è ancora una lapide con su scritto il nome di Orlando. La tre giorni a Roncisvalle sarà il terzo e ultimo capitolo della Macchina dei Sogni, il festival internazionale di teatro di figura che i Figli d’arte Cuticchio propongono ogni anno. La compagnia si muoverà dal 26 al 29 luglio, partendo da Saint-Jean-Pied-de-Port verso Ibañeta, nella piana sui Pirenei, al confine tra Francia e Spagna, mitico teatro dell’ultima battaglia tra saraceni e cristiani, esattamente 1240 anni fa, secondo la leggenda. Sarà un vero pellegrinaggio di “avvicinamento”: Cuticchio e altri 11 Pari – scelti tra intellettuali, artisti, studiosi – percorreranno “teatralmente” il tragitto che conduce alla lapide di Orlando, che si erge solitaria. Qui Mimmo Cuticchio farà risuonare il suo cunto antico, la Battaglia di Roncisvalle sulle note del violoncello di Giovanni Sollima.

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