
ROMA. È Parma la Capitale della Cultura del 2020. La scelta del Ministero dei Beni culturali è caduta sulla città emiliana. Succede così a Palermo (2018) e Matera che sarà Capitale Europea della cultura (2019). Delusione per Agrigento che era tra le 10 finaliste.
Designata dalla Giuria presieduta da Stefano Baia Curioni, la vincitrice è stata annunciata oggi dal ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini. Le
finaliste erano Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Alla vincitrice, oltre al titolo, va anche un contributo di un milione di euro per portare avanti il proprio progetto culturale.
«Raramente ho poche parole, ma stavolta mi avete lasciato senza. Sono davvero emozionato». Così, dopo un corale «Sì!!» esploso in platea, Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, accoglie la notizia della vittoria della sua città nel rush finale a Capitale italiana della cultura 2020. "Questa è una grande possibilità - dice il primo cittadino subito l’annuncio del Ministro di Beni culturali e Turismo, Dario Franceschini -. Abbiamo la consapevolezza di aver creato un’idea di città che ha messo tante persone intorno a un tavolo. Sono felice di aver vinto e felice che in finale ci fossero progetti così belli e tre città emiliane con cui, con un comunicato, abbiamo già annunciato che vogliamo continuare a lavorare insieme. E anche questo è un cambio di passo nella politica». Il progetto di Parma, «La cultura batte tempo», ha battuto in finale Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.
"Una vittoria, quella di Parma, giustificata anche da un riequilibrio territoriale che, dopo Palermo 2018, e la Capitale Europea 2019, Matera, sembrava già orientare meno sulle opportunità della Sicilia e del Sud. Alla fine, vince Parma, una città in cui le persone sono la vera forza, perchè sono le persone il vero valore dell’Italia e sono le persone a renderla ancora più bella". Lo dice il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, commentando il titolo di Capitale della Cultura 2020 assegnato a Parma.
"Quanto ad Agrigento - continua Firetto -, hanno già vinto gli agrigentini, il loro impegno, la voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo, di sconfiggere l’ignavia, la rassegnazione. Ha vinto il desiderio di provare insieme a immaginare un futuro. Ha vinto l'orgoglio ritrovato, il bisogno di guardare alla propria città con occhi diversi, con rinnovato amore. Ha vinto una sensibilità diversa; ha vinto perfino l’indignazione contro chi offende, rovina, distrugge, viola. Hanno vinto le persone, la loro energia, il loro impegno quotidiano per una città più dinamica, più vivace, più bella. Hanno vinto gli agrigentini, che hanno riscoperto la gioia di stare insieme, di cooperare per un progetto comune. Agrigento è già una Capitale di arte, natura architettura, storia, bellezza. Agrigento è già capitale della cultura con i suoi nomi illustri, con i grandi della Letteratura della Filosofia della Scienza, con i pilastri del nostro Sapere. Agrigento è capitale nel Mediterraneo, modello di accoglienza e di integrazione". E conclude: "Agrigento da questa esperienza di candidatura a Capitale 2020 capitalizza un’enorme quantità di energia positiva che la porterà nei prossimi due anni a costruire un programma di attività ed eventi che sono la base di partenza per un nuovo inizio".
"Sette distretti socio-culturali, dislocati in diverse aree della città, che diventano spazi di creatività, riflessione, rigenerazione e innovazione". E' quanto si legge nel progetto della candidatura. "Una Parma nuova - prosegue il progetto - che sta nascendo offre alla Parma storica e ai suoi palinsesti temporali l’occasione di vivere dentro l’oggi, in una città multiculturale che costruisce giorno per giorno la sua contemporaneità. Trentadue progetti stretti attorno al claim della candidatura – "La cultura batte tempo" – e ad un ambizioso progetto pilota. Trentadue sfide divise in produzioni, cantieri, esposizioni e rassegne, costruite insieme a tutte le istituzioni, le associazioni e le forze nazionali e europee di Parma e del territorio che la circonda, in una sinergia virtuosa tra pubblico e privato resa stabile a partire da questa candidatura. Trasformare lo spazio significa rigenerare il tempo che quello spazio produce, significa mettere in gioco una visione di città trasversale ai vari ambiti: dalla cultura all’urbanistica, dal sociale al turismo, dall’ambiente agli educativi e alle pari opportunità. Parma 2020 è una città intera, capace di fare impresa e di presentare un modello culturale a più voci e al contempo unitario, che dovrà guidarla da subito e negli anni a venire".
18 Commenti
Christian
16/02/2018 11:41
Ma scusate, ma se nel 2018 la capitale italiana è Palermo, era elementare che dopo 2 anni non avrebbero nominato un' altra città siciliana. Ma questi sono gli "esperti" amministratori che ci governano.
marco
16/02/2018 14:19
sono iniziative x fare pubblicizzare e interessare le città e far muovere qualcosa...
Fabrizio
17/02/2018 14:42
Mi spiace @Christian,non sono d'accordo. Quando una chicchessia città, società, si candida a qualcosa di positivo, non è per forza per vincere. Ma quella idea, quella possibilità, inietta adrenalina, positivismo, voglia di fare per la parte sana della società. Dà forza positiva, che toglie quella "ruggine" sulla coscienza collettiva di cui abbiamo totalmente bisogno. Dio sa, se ne abbiamo bisogno.
Francesco
16/02/2018 11:53
Ma non la meritava completamente!!! Aldilà del fatto che questo anno è Palermo. Ma scusate se nei templi gli agrigentini hanno fatto la casa di campagna. Ma me lo spiegate di quale cultura stiamo parlando!
Pietro
16/02/2018 12:21
I luoghi comuni..."nei templi gli agrigentini hanno fatto la casa di campagna" . Si vede che non ha mai visitato la Valle dei Templi, ti converrebbe tacere.
Francesco
16/02/2018 13:08
No guardi... Scrivo con cognizioni di causa. Nel salire si templi lato p Empedocle. C era il tipo che davanti casa sua stava arrostendo la salsiccia con un profumo non indifferente....
Pietro
16/02/2018 13:23
Senta, io sono una guida turistica di Agrigento, a proposito di cognizione di causa, sono presente sul posto ogni singolo giorno e le assicuro che non esistono case né all'interno del Parco Archeologico né nelle sue immediate vicinanze.
Francesco
17/02/2018 11:27
Pietro ma cosa afferma,? Lei ha sentito parlare di abusivismo nella fascia archeologica di zona A zona B? Lei che guida i turisti non ha sentito parlare di penuria f acqua ad Agrigento? Ha sentito parlare del grande sacco di Agrigento degli anni 60? Dell abusivismo do san Leone? Pirandello ha scritto romanzi su romanzi della contraddizioni della sia terra e della Sicilia ....lei la guida turistica dove la fa? E l esercito di abusivi di guide turistiche su AG ne ha sentito parlare?
Angela maria li calzi
16/02/2018 11:58
Ad Agrigento da tre anni viviamo di apparenza e fumo negli occhi. Sono felice che abbia vinto parma
Filippo
16/02/2018 12:24
I siciliani sono così... Perdono e la prendono con filosofia... Un popolo di filosofi perdenti.
illuso
16/02/2018 12:31
tanto fumo che non ci vediamo più...............................viva Parma
antonio
16/02/2018 12:08
peccato...tanti beddri picciuli.....per tanti altrettanti comitati..esperti e consulenti..sigh...sigh
Gianfranco
16/02/2018 12:50
Vogliamo mettere la realtà Parmense fatta di Università, Teatro Regio, iniziative culturali di ogni genere, spazi verdi, strade perfette, servizi impeccabili , qualità della vita al TOP ,con quella di Agrigento che è tutto il contrario? Chi sono gli esponenti della "cultura" ad Agrigento??? "Chi" fa veramente Cultura, ad Agrigento? E poi, dov'è finita l'Università? Aeroporto, strade, acqua, servizi, etc....; quando si richiede "sostanza", quì c'è solo fumo. E il milione di Euro (atteso da molti), in tasca a "chi" sarebbe finito?? Un'altra occasione perduta (probabilmente era inevitabile, visto il confronto !!). Gli Agrigentini riflettano....; Da agrigentino sono certamente un pò triste, ma me l'aspettavo...
Salvo
16/02/2018 14:45
Sono d'accordo a parte i templi ad Agrigento si vive solo di depressione. Non c'è niente
Marica
16/02/2018 12:54
agrigento è molto piu bella di parma ma il problema sta nella qualità della vita e opportunità di studio e lavoro che ad agrigento mancano solo questo ha parma secondo me molto meglio Verona o Genova
Valentina
17/02/2018 16:48
Scusami, ma evidentemente non conosci Parma
Giuseppe
16/02/2018 13:29
A questo punto dato che per vincere non ci vogliono soltanto i monumenti,mi chiedo come mai ha vinto Palermo, visto che ha 4monumenti e il nulla ,boo?
Filippo
16/02/2018 18:01
Palermo caput mundi
Barbara
16/02/2018 13:51
Onestamente e senza offesa dato che mia madre è di Agrigento, ma come si può dare il titolo di "Capitale Italiana della Cultura" ad una città dove l'acqua non è erogata tutti i giorni? Vogliamo per forza prenderci in giro facendo finta che tutto è a posto? Titoli del genere devono essere veramente ed onestamente meritati.
Tutti i paesini e le città d'Italia meritano il premio.
16/02/2018 14:22
A parte il fatto che ogni paese italiano merita il titolo di capitale della cultura, a parte il fatto che anche dove c'è delinquenza la cultura non c'entra con l'illegalità, a parte il fatto che dovremmo seriamente scoprire a chi ha fatto comodo mantenere l'illegalità, a parte il fatto che nessun governo ha voluto risolvere il gravissimo problema dell'ingiustizia sociale, a parte il fatto che .... SAREBBE stato più intelligente prevedere di assegnare il titolo e i soldi alle zone delle regioni più povere. Purtroppo dove c'è ricchezza si accumula sempre di più. Non ho voluto fare polemica ma esprimere il mio pensiero da studioso.
Uno
16/02/2018 15:32
Ma come si fa' a premiare una città in Sicilia dove non funziona niente, con i collegamenti stradali e ferroviari da terzo mondo
filippo guarraci
16/02/2018 17:13
per andare da agrigento a palermo ci sono 3 ore di macchina con una strada da schifo e non mi pare che il sindaco firetto abbia mai fatto un comunicato stampa! l'acqua arriva ogni quando decidono, le strade sono uno schifo totale e non esiste illuminazione pubblica decente per non parlare del numero sempre crescente di extracomunitari senza controllo e senza lavoro che rendono la città sempre meno sicura. firetto cosa intende per cultura esattamente? ci piacerebbe saperlo
max vs max
16/02/2018 21:43
Secondo me intende dire che Agrigento ha molto da insegnare riguardo la cultura: - dei serbatoi sui tetti degli edifici; - dei mega serbatoi interrati sotto i palazzoni di città; - delle cisterne delle villette di San Leone dalle quali, quando avviene la transumanza di ritorno degli agrigentini da San Leone ad Agrigento, normalmente all’inizio del periodo scolastico, nella deserta località estiva, sotto il menefreghismo di tutti, si spargono fiumi d’acqua per le stradine in quanto le cisterne scoppiano di... “salute”; - dei sprovveduti meno abbienti che, non per colpa loro, fanno la fila con una moltitudine di taniche presso le fontane pubbliche per portarsi l’acqua a casa... almeno per pulire i WC. Una bella cultura, non c’è che dire compensata, ma non per il merito delle attuali o precedenti amministrazioni, dalla fortuna di trovarsi sul proprio territorio, già preconfezionati, manufatti di duemilacinquecento anni fa provenienti da un’altra sicuramente più meritevole cultura.
Fabio
16/02/2018 18:15
A quanto pare al governo non interessa Agrigento.
Fabio
17/02/2018 00:24
Quindi nessun regalo ad Agrigento come avvenne a Palermo.
enrico
16/02/2018 22:36
Parma è una piccola capitale
Turibio
16/02/2018 23:52
Ma è tutta la mancanza di Servizi che la rendono inileggibile, vedi la mancanza di Acqua.
Giuseppe
17/02/2018 08:18
Ma da quale strada avrebbero fatto arrivare i turisti? Dalla Pa-Ag ? E vedi che figura!
Saro
17/02/2018 10:27
È normale che non potevano eleggere un'altra città siciliana quindi è un non problema.inoltre Agrigento è ineleggibile per i troppi comuni degradati della sua provincia...vedi ad esempio Licata con abusivismo a livelli mai visti con case sulla spiaggia e immondizia ovunque.
Angelo
17/02/2018 17:00
Non c'è confronto tra Parma e Agrigento. La differenza è abbissale
anonimo
17/02/2018 19:14
Però se si inizia a lavorare sul territorio, ad arrestare i piromani, a civilizzare tanti siciliani , a ripulire le città , a fornire di prospetti le abitazioni, eliminare i serbatoi sui tetti, rifare le strade , l'illuminazione,piani urbanistici seri, per eliminare il senso di accozzaglia e brutalismo architettonico dei nostri paesi. Paesi che hanno il coraggio di proporsi come bellissimi borghi con costruzioni non finite da decenni, pilastri e ferro da tutte le parti,non si vedono questi scempi nei borghi del centro-nord, ecc... ecc... se si provvede e se Parma si ferma anche Agrigento può raggiungerla.
gianfranco
18/02/2018 08:18
La replica di "anonimo" è di un'amara ironia: purtroppo rispecchia la verità, ma non è Parma che deve "fermarsi", è Agrigento che dovrebbe mettersi in cammino,ma ci vorrebbe un cambio di mentalità davvero radicale, e non è facile ricostruire in breve tempo ciò che è stato distrutto in decenni di pessima amministrazione, servilismo, malaffare...; dovrebbero essere i giovani, più istruiti e più cittadini del mondo, a fare il cambiamento, ma i giovani, oggi, sono i più disperati, e vanno via (magari proprio a Parma), a cercare una vita migliore. In questo senso, dovremmo riflettere tutti, e il trionfalismo del Sindaco lo vedo del tutto fuori luogo; dopo tanti rulli di tamburi, il flop non lo ripari con l'asfalto color tufo, i vasi di ceramica, il granchio ornamentale o altre cose inutili. Questo è fumo, quì ci vuole ...l'arrosto, che, purtroppo, non si vede...
Angelo
17/02/2018 17:01
Non c'è confronto tra Parma e Agrigento. La differenza è abbissale