PALERMO. Sinking in this sea is (Not) sweet to me, Naufragar (Non) m’è dolce in questo mare, è il titolo di una installazione artistica, ispirata alla celebre poesia di Leopardi L’Infinito, inserita in un progetto europeo contro l’inquinamento da plastica in mare.
L’opera, che porta la firma di Pablo Dilet, pseudonimo del giornalista palermitano Dario La Rosa, è infatti stata inserita fra le cento opere selezionate per una mostra che si svolgerà in primavera in Polonia.
Si tratta della prima fase di un progetto molto complesso e su più fronti che vede come capofila una organizzazione, universal-sea.org, che da Berlino ha scelto il linguaggio dell’arte per sensibilizzare e creare azioni concrete per la risoluzione del problema dell’inquinamento delle acque dovuto alla plastica.
Sinking in this sea is (Not) sweet to me è una installazione in cui l’artista, già autore di un altro progetto sull’inquinamento in mare dal titolo Plastic, esposto la scorsa estate nell’arcipelago delle isole Egadi, ha scelto di ricreare l’acqua del mare con tappi di plastica colorata.
Su questa simbolica superficie galleggia una barchetta di carta ma in queste acque la navigazione è impossibile e all’orizzonte un bicchiere pieno d’acqua pura e pulita recita la frase ispirata alla poesia di leopardiana memoria “…naufragar (non) m’è dolce in questo mare”.
La barchetta è realizzata volutamente con carta di giornale per sensibilizzare alla necessità di essere prima di tutto informati sul problema del plastic waste. Sul tema della plastica in mare, il progetto dell’artista siciliano prevede anche un laboratorio di art education destinato ai bambini.
“Dovremmo tutti aspirare all’infinito, inteso come un luogo in cui davvero regni la bellezza - spiega Pablo Dilet - ecco perché la scelta di lavorare intorno al testo di una poesia. In un mare di plastica non può esserci vita ma abbiamo ancora la possibilità di far navigare le nostre speranze per un mare pulito, anche attraverso l’arte”.
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