PALERMO. Non si son fatti trovare impreparati. Perché ogni anno il rimpallo di responsabilità - che porta inevitabilmente al grido d’allarme sui musei - è una sicurezza, un leit motiv che si rincorre ballerino. Ma stavolta i direttori di parchi archeologici e musei non hanno atteso che i rimpasti burocratici, gli appelli dei sindacati o lo scarica barile dei politici sulla mancata discussione della Finanziaria, riuscissero a bloccare i siti.
Economizzare, è la parola giusta: che in musei dove spesso mancano i fondi per cambiare una lampadina o acquistare la carta igienica, trova un significato diverso. Economizzare le ore di straordinario, compattare i turni, giocare a rimpiattino con le ferie. I direttori ormai sono degli esperti: e riescono a rispondere con un sorriso quando il cronista amareggiato va a chiedere se i siti chiuderanno i battenti per la mancanza dei custodi. No, assolutamente, chiuderanno soltanto quelli serviti dal solo personale Sas, la partecipata regionale che gestisce con 1900 dipendenti, il servizio di custodia e di vigilanza nei beni culturali, e che ieri ha inviato una lettera ufficiale in cui avvertiva la Regione che da luglio non sarà più garantito il servizio nei festivi e prefestivi.
Quindi, per esempio, il Castello a mare di Palermo, che ieri ha serrato i battenti, o il castello Eurialo di Siracusa. Per gli altri, non se ne parla neanche: i direttori fanno fronte comune e rimodulano le ore a disposizione e gli straordinari dei custodi regionali, in maniera non solo da garantire il servizio nei festivi ma, come succederà in molti casi, aprire in notturna. D’altronde basta volare radente su tutta l’isola: ieri – prima domenica del mese in cui musei e siti a gestione pubblica sono gratuiti – si è registrato ovunque il pienone, di turisti ma anche di semplici cittadini che hanno rubato un po’ di tempo al mare per visitare la Valle dei Templi o il Teatro Antico di Taormina.
Certo, non potrà essere una soluzione a lungo termine, ma si spera – dicono tra i denti i direttori – che dagli uffici regionali si riesca a risolvere il problema, confidando nella capacità strategica del direttore Pennino. A Siracusa, per esempio, resteranno aperti sia il museo archeologico Paolo Orsi che il museo regionale di palazzo Bellomo, ieri stracolmi. Al Mume, il nuovo museo regionale interdisciplinare di Messina, appena restituito definitamente alla città due settimane fa, nessuno vuol sentir parlare di chiusure domenicali o festive.
Se i custodi non saranno disponibili in extremis si attingerà anche al personale museale, per continuare a restare aperti nei giorni festivi. Insomma, al di qua dello Stretto la temibile avanguardia Sas – qui conta sei unità - non fa paura. «Non possiamo in alcun modo prendere in esame l’eventualità di rimanere chiusi nei festivi e le domeniche e ancor peggio giusto in questo periodo dell’anno – afferma Caterina Di Giacomo, direttrice del polo museale –. Per fortuna il nostro personale, seppure nella specificità delle singole competenze, è abbastanza vario e contempla diverse categorie, oltre ai dipendenti Sas, ci sono i custodi regionali e i 63 precari Asu da poco inseriti in struttura. Quando viene a mancare anche una sola figura, le difficoltà possono crearsi, ma dobbiamo essere bravi a superarle».
Non si parla assolutamente di chiusura ad Agrigento, ma qui è una certezza visto che la Valle dei Templi è un ente autonomo che il direttore Giuseppe Parello amministra perfettamente; ma anche la Casa Museo di Luigi Pirandello e il museo archeologico Griffo, l’area archeologica di Eraclea Minoa, quella di Sciacca e Licata, non avranno problemi, garantisce il direttore del Polo museale Gioconda Lamagna. E non si parla di fermo festivo neanche per la Villa Romana del Casale e il Museo Archeologico di Aidone con la Dea e gli Argenti di Morgantina, che saranno aperti per tutta l’estate, anche di domenica.
Anzi, i mosaici nel week end saranno visitabili fino alle 23. La conferma è arrivata dall’architetto Giovanna Susan, direttore del Polo regionale di Piazza Armerina Aidone e Enna per i siti culturali, Parco archeologico Villa Romana del Casale e Morgantina. Ma nonostante questo, «con grandi sacrifici del personale», Museo e Villa Romana saranno visitabili anche la domenica. E gli addetti alla sorveglianza non mancheranno sabato e domenica neanche a Selinunte: la conferma arriva da Enrico Caruso, direttore del Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa che spiega, «noi non chiuderemo, e non per l'autonomia finanziaria di cui godiamo: ma grazie alla sensibilità e disponibilità dei 50 operatori. Le somme arriveranno dalla Regione, prima o poi».
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