ROMA. Orgoglioso della sua storia di festival prestigioso e iconico, Cannes alza il sipario della 70esima edizione, domani, celebrando innanzitutto se stesso, con un programma apposito di feste e omaggi, ma anche consapevole della necessità di andare oltre la sua stessa storia, accogliendo le sfide del nuovo cinema rappresentato dalla realtà virtuale, dalle produzioni del web, dalle serie tv d’autore. La sicurezza e l’antiterrorismo sono un tema centrale del nostro vivere contemporaneo e quello che comincia oggi (per concludersi il 29 maggio) è anche il primo festival del dopo strage di Nizza, un lungomare insanguinato dal terrore a pochi chilometri da qua e così maledettamente vulnerabilmente simile alla Croisette. Ecco così potenziati tutti i controlli con metal detector all’ingresso del Palais du festival, barriere anti sfondamento sulla strada, controlli accurati sin dalla vigilia per garantire le migliaia di persone che affluiscono. Se l’apertura con il film fuori concorso Les Fantomes d’Ismael di Arnaud Desplechin con la gloria nazionale Marion Cotillard, con Charlotte Gainsbourg (aprì un’edizione del festival ad appena 14 anni, correva l’anno 1986), la nostra Alba Rohrwacher, Mathieu Amalric, Luois Garrel, Hippolyte Girardot, sembra appartenere al cinema di tradizione - alla vigilia della riprese del suo nuovo film, la vita di un regista viene sconvolta dalla ricomparsa di un amore perduto, un plot classico - nella selezione del festival sono molti i film che testimoniano le nuove realtà di produzione, i colossi Netflix e Amazon, di fruizione del cinema (lo streaming dalle piattaforme web), di evoluzioni tecnologiche come la virtual reality (due minifilm animati e soprattutto l'installazione multimediale di Alejandro Inarritu Carne y Arena, sold out per i primi giorni, tanto è attesa). E’ il nuovo che avanza: prendere è una necessità, anche se la questione Netflix ha fatto tremare Cannes e fatto cambiare le regole (dal 2018 il festival accetterà solo film con anche una distribuzione in sala, una decisione che sembra più un colpo di coda del vecchio 'sistema' che convinzione). Politica francese a parte, al festival sono in concorso due film prodotti dal colosso dello streaming (Okja di Bong Joon-ho e The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach), da Amazon (incluso Wonderstruck di Todd Haynes, tra i film più attesi di del concorso) e tra gli eventi ci sono due serie tv degne del miglior cinema: il ritorno di Twin Peaks di David Lynch, 25 anni dopo e Top of the lake di Jane Champion con Nicole Kidman. I festival sono per definizione un laboratorio. Ecco così che oltre ai motivi sopra detti c'è da considerare anche la scelta, apripista chissà, di trasmettere in alcune sale selezionate francesi la cerimonia d’apertura in diretta del 70esimo festival, con la nostra Monica Bellucci splendida madrina: il cinema, sembra dirci il direttore Thierry Fremaux, torna là dove deve (meglio sarebbe dire dovrebbe) stare. Alla serata partecipa come da tradizione la giuria al gran completo guidata da Pedro Almodovar e con giurato Paolo Sorrentino (sono state annunciate le riprese il prossimo anno di The New Pope, la seconda serie creata dal premio Oscar ambientata in Vaticano ed è partito il casting per il ruolo del nuovo Papa, dopo quello interpretato da Jude Law). Poi dopo il film la cena ufficiale d’apertura con giurati, attori, registi, quest’anno al salon Royal Galuchat dell’hotel Martinez con un menu creato da Christian Sinicropi e a seguire, per una platea più ampia di invitati, un welcome party all’Agora sulla spiaggia del Majestic. Molti saranno i momenti ufficiali del 70/mo come il 'diner des festivals' che la sera del 20 maggio riunirà all’Agora 150 direttori dei più grandi festival del mondo o quella, il 25 maggio, della Stampa con 250 giornalisti e critici mondiali, mentre il 23 maggio la Serata Anniversario alla presenza di Isabelle Huppert al Grand Theatre Lumiere con proiezioni, montaggio d’archivio, estratti di film e a seguire una cena con invitati gli artisti palma d’oro che hanno fatto la storia del festival.