PALERMO. È impossibile prevedere il futuro delle radio ma c’è un dato che dovrebbe far riflettere tutti, dal tecnico al semplice ascoltatore: nonostante la rapida ascesa della televisione, nonostante la supervelocità sguinzagliata da Internet e dai nuovi media, la radio – più anziana di entrambi – resta ancora oggi il primo mezzo di comunicazione in assoluto per l’informazione in mobilità. Questo è uno dei punti di partenza per «RadioCity», l’evento che per tutto questo fine settimana porterà a Milano oltre duecento emittenti europee e più di settanta ore di diretta. Tra le radio italiane che partecipano alla manifestazione c’è anche Rgs che arriverà nel capoluogo lombardo per rappresentare l’informazione dei siciliani. «È partito il conto alla rovescia verso il futuro – spiega Filippo Solibello, direttore artistico per questa terza edizione di RadioCity – e la radio è il mezzo che più degli altri può portarci avanti nel tempo. Due sono gli argomenti caldi, quest’anno: la radio che verrà e come questa nuova emittente del futuro modellerà le società che si stanno evolvendo oggi». Il tema – che si lega alla questione migranti, quindi all’attuale politica europea – farà da sfondo a molte delle presenze sul palco dell’UniCredit Pavilion di Milano: dal discorso d’apertura di Suzanne Marjetti, direttrice della radio pubblica canadese (CBC), al direttore dell’EBU (letteralmente l’European Broadcasting Union, l’Eurovision) Graham Dixon sino al direttore artistico della radio pubblica norvegese Knut Henrik Ytre-Arne, che ha appena «spento» la radio tradizionale del Paese, in FM, per convertire tutto in digitale (il cosiddetto «dab», digital audio broadcasting). «Noi, in quanto radio di riferimento per l’informazione dei siciliani – spiega l’editore di RGS, Federico Ardizzone – siamo orgogliosi di essere stati invitati a questo evento, tra l’altro come unica emittente siciliana». Tra le realtà che si conosceranno e si contamineranno, costituendo l’ossatura di RadioCity, tanti sono i nomi prestigiosi (da Radio1, Radio2 e Radio3 a RDS, passando per Radio Capital, Deejay, Radio24, Radio Popolare) tanti quelli delle piccole realtà del web e ancor più quelli delle «star» pronte a colorare l’evento: da Alexia a Piero Pelù, da Manuel Agnelli a Samuel dei Subsonica, da Michele Bravi a Luca De Gennaro. A raccontare quello che accade in diretta da Milano, da domani a partire dalle 21, sarà Filippo Marsala, che porterà ai microfoni di Radio Giornale di Sicilia i protagonisti della manifestazione. «Questi tre giorni consacrano il valore del mezzo radio nella società moderna – spiega Nino Giuliano, consulente artistico di Rgs – . Con Filippo racconteremo quello che succede dando voce direttamente agli attori principali del festival. Per noi, che abbiamo tra gli obiettivi principali quello dell’informazione, è fondamentale essere presenti a questi incontri che racconteranno ed elaboreranno il potenziale dell’informazione radiofonica odierna in rapporto alle nuove tecnologie». «Gli altri mezzi di comunicazione – conclude Filippo Solibello – hanno una rigidità che deriva da questioni strutturali. La radio è in grado di trasformarsi, rinnovarsi ogni volta, e questo la rende unica. I programmi che ascoltiamo occupano una parte del nostro cervello, ma non la vista, tanto per fare un esempio. La televisione va guardata, YouTube va seguito, Facebook va osservato. La radio no. È un mezzo più libero».