NAPOLI. Dal famoso baule dal quale Totò non si separava mai ai 97 manifesti dei film che lo hanno visto protagonista.
E ancora da 50 contributi video a foto, davvero inedite, di Antonio de Curtis da giovane e delle prime esperienze artistiche.
Questo, e tanto altro, è il materiale che verrà esposto nella mostra «Totò Genio», a 50 anni dalla scomparsa del principe della risata, che aprirà i battenti il 12 aprile e sarà aperta fino al 9 luglio.
La mostra, che è stata presentata a Palazzo San Giacomo, sarà allestita al Maschio Angioino, a Palazzo Reale e al convento di San Domenico Maggiore.
Curata da Vincenzo Mollica e da Alessandro Nicosia, la rassegna approderà poi anche all'estero.
I primi contatti sono stati presi con l'Argentina, dove è numerosissima è la presenza di discendenti di emigranti italiani.
Una mostra che il sindaco de Magistris e l'assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele, non hanno esitato a definire monumentale e che è stata possibile grazie alla collaborazione dell'associazione «Antonio de Curtis, in arte Totò», rappresentata oggi da Elena Articoli, figlia di Liliana de Curtis.
Verrà allestita grazie al materiale messo a disposizione da trenta prestatori, tra i quali si annoverano tra gli altri l'istituto Luce Cinecittà, l'archivio Centrale dello Stato, l'archivio Zavattini ed il fondo Franca Faldini.
Anche la Regione Campania ha avviato una serie di iniziative per ricordare Totò.
«Non so come sarà la mostra della Regione - ha detto ancora de Magistris -, so come sarà la nostra e sono lieto che l'intero anno sia attraversato dal ricordo di Totò».
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