PALERMO. Andar per mostre e musei. Ha funzionato anche in Sicilia, che segue da presso le classifiche nazionali che hanno registrato il popolo dell’arte spalmato su tutta la penisola.
Con una differenza rispetto al resto d’Italia: in Sicilia ha funzionato benissimo l’apertura per Capodanno, meno bene quella di Natale. Segno, quindi, che non si sono mossi soltanto i turisti, ma anche (e soprattutto) i siciliani: passate le feste in famiglia, tra presepe e panettone, si esce il primo dell’anno, alla ricerca della mostra particolare, della foto più intensa, del sito archeologico rimasto aperto. Accantonato, quindi, il problema dei musei chiusi - che aveva scatenato l’ira furibonda del presidente della Regione e provocato l’immediata e fulminea decisione di aprire i siti in tutta l’Isola -, ora si tirano le somme. Considerando anche che Capodanno quest’anno ha coinciso con la prima domenica del mese, ovvero con l’apertura gratuita dei musei statali.
Ad iniziare dal capoluogo: il museo Abatellis si è comportato benissimo, i 17 visitatori del giorno di Natale sono diventati 331 per Capodanno; e i 19 dispersi nei salotti di Palazzo Mirto sono divenuti 148. Hanno funzionato i siti del percorso seriale dell’Unesco: il Castello della Zisa, per esempio, ha registrato 4 visitatori per Natale e 238 per Capodanno; e il chiostro del duomo di Monreale, 39 per Natale e 258 per Capodanno. Da Palazzo Reale (e quindi Cappella Palatina, saloni, e la mostra «Mirabilia Maris» nelle sale Duca di Montalto) fanno sapere che tutto il periodo natalizio ha registrato un incremento del 15 per cento, paragonabile soltanto ai numeri fatti in luglio. Molto bene anche la Galleria d’arte moderna dove soltanto la mostra fotografica di Steve McCurry è stata visitata da 1900 persone da Natale a Capodanno; mentre l’appena inaugurata retrospettiva sulle Nature morte di Guttuso, ospitata a Villa Zito, ha registrato mille visitatori, dal 22 dicembre (inaugurazione) al primo gennaio. Buone performance anche allo Spasimo e allo Zac dei Cantieri Culturali alla Zisa, dove è in corso fino a domenica la mostra sugli artisti cubani contemporanei: dal Comune annunciano circa 1500 visitatori, ma una buona fetta la accoglie la collezione permanente della Gam.
Spostandosi ad Agrigento, ovviamente, la parte da padrone la fa la Valle dei Templi: ottima la prestazione, visto che a Natale hanno passeggiato tra le rovine 253 visitatori, che sono diventati 2122 per Capodanno. La vicina area archeologica di Cattolica Eraclea è stata visitata da 12 visitatori a Natale, che diventano 37 a Capodanno.
Archeologia per archeologia, eccoci a Siracusa: tra il Teatro Greco e l’Orecchio di Dionisio ci sono stati 72 visitatori a Natale, che diventano 805 a Capodanno. Hanno lavorato anche il museo Paolo Orsi, con gli sparuti 6 visitatori di Natale che sono diventati 116 il giorno di Capodanno, quando l’ingresso era gratuito; e la galleria di Palazzo Bellomo: in questo caso (stranezza) sempre 6 visitatori a Natale, che diventano 223 a Capodanno. Il castello Eurialo, invece, è rimasto chiuso a Natale, ma ha accolto 35 persone il primo giorno dell’anno. Poco lontano, il museo etnografico Paolo Uccello, a Palazzolo Acreide, è stato visitato da sole 3 persone a Natale, ma addirittura da 70 persone a Capodanno. La parte del leone la fa - come ogni anno, del resto - la Villa Romana del Casale: i mosaici straordinari e brillanti sotto la nuova copertura hanno attirato 137 visitatori il giorno di Natale, ma hanno registrato addirittura un exploit di 1123 presenze nel giorno di Capodanno. Nel suo piccolo, anche la Villa Romana del Tellaro a Noto ha accolto due soli visitatori a Natale, ma ben 101 nel giorno di Capodanno.
La novità della riapertura del Museo di Messina, ospitato nella ex Filanda Mellinghoff, è piaciuta parecchio: anche in questo caso, il primo gennaio è andata molto bene, con 362 visitatori contro i 25 del giorno di Natale, ma è bene ricordare che sabato e domenica si visita anche la nuova ala a cantiere aperto.
Catania ha visto aperto il museo regionale: si ripete anche qui la regia, 53 visitatori a Natale e 377 a Capodanno con le porte aperte. Ma è giusto andare pure a Taormina e qui i numeri fanno ben sperare per tutta la prossima stagione: piace, infatti, Isolabella, che è stata visitata da 59 persona a Natale che diventano 385 nel giorno di Capodanno. Ma è il Teatro Antico ad attirare le «orde» di visitatori: sono 390 quelli che hanno scelto il giorno di Natale per affacciarsi sul golfo straordinario, ma addirittura salgono a 1946 il primo dell’anno.
Piccolina ma interessante anche la performance del museo di Enna (37 visitatori a Natale e 48 a capodanno), mentre va in controtendenza Caltanissetta: 4 visitatori al museo archeologico di Gela a Natale che addirittura scendono a 3 a Capodanno; al museo regionale di Caltanissetta i 50 di Natale scendono a 10 di Capodanno. Non sono stati comunicati, invece, i dati aggiornati sia per l’area archeologica di Selinunte e Segesta, come anche per il museo del Satiro di Mazara del Vallo.
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