ROMA. Comincia bene la scalata all'Oscar del film di Gianfranco Rosi «Fuocoammare». Dopo aver superato la prima selezione dell'Academy nella categoria dei documentari ed aver trionfato all'Oscar europeo nello scorso weekend, adesso il vibrante racconto sull'isola di Lampedusa riceve la consacrazione di «The Guardian», il più accreditato quotidiano inglese, voce molto ascoltata anche oltre oceano, a Los Angeles. In questi giorni The Guardian pubblica la classifica dei 50 migliori film del 2016, svelando ogni giorno un titolo in più tra i «magnifici 10» che guidano la corsa. «Fuocoammare» conquista adesso la quinta posizione, lasciandosi alle spalle titoli mainstream come «The revenant»con Di Caprio o«the hateful eight» di Tarantino, ma anche titoli per cinefili come «Animali notturni» di Tom Ford o l'acclamato «Mustang» di Deniz Erguven. Ancora segreti gli altri quattro assi della migliore cinquina secondo il Guardian; ma già così si tratta di un autentico exploit per un documentario che il quotidiano inglese descrive come «l'autentica risposta dell'Europa al dramma della migrazione, contenuta in un racconto complesso quanto misterioso, sofisticato quanto superbamente fotografato». Per la corsa all'oscar di Gianfranco Rosi si tratta di un assist davvero inatteso (di rado un film non in lingua inglese si fa largo tra i giganti hollywoodiani e la cultura britannica) e di un magnifico risultato in ogni caso.