Lunedì 23 Dicembre 2024

Pupi siciliani, Cuticchio conquista l'Australia: al via la tournèe

SYDNEY. Prende il via questa sera a Canberra la tournèe australiana di Mimmo Cuticchio e i suoi pupi siciliani, nel quadro della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. Seguiranno spettacoli domani sera presso l'Istituto stesso, venerdì mattina per gli alunni della scuola pubblica di Leichhardt, il quartiere 'italiano' di Sydney, e domenica due spettacoli nel Casula Arts Centre. La tournee è organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura in Sydney, con la collaborazione dell'Ambasciata Italiana in Canberra, del consolato d'Italia a Sydney e del Dipartimento dell'Educazione del New South Wales. Giunta alla 16esima edizione, la Settimana della Lingua Italiana, dal 17 al 23 ottobre, è promossa dal Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e ha come tema quest'anno «L'Italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design». In cartellone nella tournee australiana di Mimmo Cuticchio e dei suoi pupi 'Il gran duello di Orlando e Rinaldo per amore della bella Angelica'. Una delle storie ispirate ai romanzi e ai poemi del ciclo carolingio e dell'opera 'Storia dei Paladini di Francia'. I pupi, ovvero le marionette armate, rievocano gli epici combattimenti tra i paladini di Carlo Magno e i saraceni, rappresentando tradimenti, sofferte storie d'amore, miracolose apparizioni, irruzioni di animali feroci e figure demoniache. Il Teatro dell'Opera dei pupi siciliani, risalente alla fine del 18esimo secolo e tuttora vitale, affonda le sue radici in una volontà di diffusione popolare di temi aulici e letterari. Mimmo Cuticchio è l'erede diretto di questa forma di teatro popolare, tramandatagli dal padre Giacomo. A lui se ne deve il rilancio, dopo il declino degli anni Cinquanta e Sessanta, che l'aveva confinata in ambito meramente folkloristico. Nel 2008 l'UNESCO ha iscritto l'Opera dei Pupi tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità, mentre nel 2015 la collezione di Pupi siciliani dei Cuticchio, che comprende marionette dei secoli XIX e XX, è stata acquisita dalla Fondazione Sicilia ed è da allora in mostra a Palazzo Branciforte a Palermo.

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