NEW YORK. «Dedico questo premio a tutti gli attori perchè senza di loro questa sceneggiatura sarebbe niente».
Sono le prime parole di Paolo Genovese dopo essere stato chiamato sul palco del Tribeca Film Festival per ricevere il premio 'miglior sceneggiatura' per il suo film 'Perfetti sconosciuti'.
Genovese, giunto di corsa a New York, dopo essere stato allertato da una telefonata che lo invitava a prendere il primo volo per New York, ha fatto così il bis dopo che il suo film sullo smartphone/scatola nera che contiene tutti i segreti delle vite private di ognuno di noi è stato premiato ai David di Donatello come miglior miglior film e miglior sceneggiatura.
«Naturalmente ringrazio anche - continua il regista - anche gli sceneggiatori, Rolando Ravello, Filippo Bologna, Paolo Costella e Paola Mannini che hanno lavorato con me in questo film. Infine voglio ringraziare la Medusa Film, Leone Film Group per aver creduto in questo progetto».
Mantiene l'aplomb Genovese in attesa che i presentatori chiamino il suo nome, ma è visibilmente emozionato per il successo che gli ha portato la Grande Mela.
«Certo, tutti vogliamo la celebrità a casa - ha detto in attesa della cerimonia - ma noi vogliamo anche esportare i nostri film e farsi conoscere all'estero è difficile».
Genovese ha anche aggiunto che è stata per lui una sorpresa clamorosa la notizia di aver vinto alla 15esima edizione del festival del cinema voluto da Robert De Niro.
«È stato come fare bingo - ha commentato - più che altro la sorpresa è stata per la vicinanza tra i due premi ricevuti dal film. E sono anche estremamente orgoglioso per le proposte sia di remake che di distribuzione che abbiamo ricevuto. Questo dimostra che funziona l'idea della storia, ossia che in qualsiasi parte del mondo, ognuno degli abitanti della terra con uno smartphone nasconde un segreto».
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