ROMA. Il 30,79% di share con 7 milioni 537 mila telespettatori: ascolti boom per la prima serata del Rischiatutto di Fabio Fazio su Rai1. Stasera la seconda puntata con Fiorello tra gli ospiti.
LA PRIMA SERATA. Il logo dell'omino terrorizzato dalla domanda in arrivo, le pareti a righe enormi, il mitico tabellone, le cabine circolari, il jingle d'antan. Fabio Fazio si mette alla guida della la macchina del tempo e 'tinge' Rai1 di bianco e nero per il ritorno di Rischiatutto, il leggendario quiz di Mike Bongiorno. A 42 anni dall'ultima puntata del 25 maggio 1974, la scommessa è provare a giocare con la memoria e il Dna della tv.
Il viatico è la sigla di Sandro Lodolo, la certezza il 'signor No' Ludovico Peregrini, implacabile al 'banco di comando' ("Non si è mai mosso da qui?", scherza Fazio), la valletta ha gli occhi azzurri e i capelli raccolti nella coda morbida di Matilde Gioli, a suo agio nel debutto sul piccolo schermo, che cita nel mini abito Sabina Ciuffini.
Stasera si gioca per beneficenza: le squadre di vip - Maria De Filippi con Christian De Sica e Fabio De Luigi, Lorella Cuccarini con Fabrizio Frizzi e Vincenzo Salemme - se la vedono con tre 'glorie' di Rischiatutto, Giuliana Longari, Maria Luisa Migliari e Andrea Fabbricatore. Le materie sono da nostalgici dei pulsantoni, tra Sinatra e formaggi 'erborinati', Beatles e patate ("si può dire in tv?", scherza Fazio rievocando i doppi sensi e le gaffe di Mike), le star appaiono concentrate e piuttosto preoccupate ("Ho capito durante le prove che ho un'ignoranza che si taglia con il coltello", ammette Fabio De Luigi, mentre Maria De Filippi ha studiato tutta la domenica a casa con Maurizio Costanzo), il più divertito di tutti è Fazio, che da anni sognava di 'regalarsi' Rischiatutto.
E' per questo che ha 'rischiato', tuffandosi nella memoria a dispetto della tv multicanale e multipiattaforma, del pubblico che sogna il successo con i talent e si specchia nei factual, e recuperando l'archetipo di una tv che spopolava negli anni '70: era l'Italietta che faceva i conti con il post '68 e il terrorismo, con i mutui e le scuole serali, ma il giovedì sera restava incollata davanti ai televisori - con punte di ascolto oltre i 20 milioni di spettatori - per seguire il quiz che mescolava nozionismo e misura, cultura e intelligenza, in barba alla filosofia sempre imperante della 'spintarella'.
Tra spezzoni d'epoca e dispute lessicali, Alberto Tomba 'materia vivente' e sfide al tabellone, incursioni di Nino Frassica e qualche inevitabile caduta di ritmo, alla fine il vincitore è De Sica: i 158 mila euro conquistati dalla sua squadra andranno in beneficenza al Centro Astalli e a Medici Senza Frontiere. L'ultima sorpresa è Peppino Di Capri, che spunta in studio per accennare 'Amare di meno', sigla di chiusura delle edizioni del 1971/72. Oggi tocca a Fiorello aprire la scatola dei ricordi: "L'emozione più forte è quella di entrare in un pezzo di storia della tv italiana. Non so se tutti possano comprenderla - dice lo showman, che torna in tv dopo cinque anni per rendere omaggio all'amico Mike - bisogna aver vissuto ciò che è stato il Rischiatutto per noi di quella generazione: avevo 10 anni e me lo ricordo perfettamente".
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