PALERMO. I primi figli di Ficus nascono a Palermo ed è un record scientifico, la prima volta «che questa pianta riesce a riprodursi sessualmente da seme e crea le sue prime clonazioni». Tutti i Ficus macrophylla del mondo, compreso il grande «magnolioides sub specie columnaris macrophylla f.» dell'Orto botanico di Palermo, si riproducono per talea (tagliati a pezzi) o per margotta (un ramo avvolto che fa nuove radici) o per propaggine (un ramo che tocca terra e si impianta). E invece nel cortile di Palazzo Butera-Villa Pirajno una riproduzione a sorpresa: il Ficus ha fatto quattro figli.
Dottore di ricerca e curatore dell'Orto botanico di Palermo, Manlio Speciale parla di un evento mai visto finora: «Mi hanno chiamato da Palazzo Butera per avere un mio parere agronomico e mi sono accorto che nella spaccatura del marmo del terrazzo a piano terra erano cresciuti quattro piccoli esemplari di Ficus macrophylla sub specie columnaris. Mi sono stupito, ero di fronte alla prima spontaneizzazione del nostro grande ficus mai osservata in questa pianta che è all'Orto botanico di Palermo da circa duecento anni. In qualche modo la pianta è riuscita a riprodursi sessualmente ed ha creato una vera e propria prima generazione. Tutte le altre piante finora riprodotte sono clonazioni e invece il ficus di Palazzo Butera per la prima volta è riuscito a procreare figli diversi da se stesso, si è moltiplicato da seme e questo tipo di evento non è mai stato osservato».
Sarebbe la prima riproduzione di questo tipo in Europa, «la prima volta che la si osserva», afferma Manlio Speciale. «Ho scritto su questo tema un articolo scientifico sul Naturalista siciliano, una rivista che uscirà a dicembre, ma tutta la linea di questo fenomeno è interessante e inedita, e avviene in un momento in cui la spontaneizzazione delle piante esotiche è un caso molto dibattuto che ha a che fare con l'antropologia e la storia dell'uomo, con l'etnobotanica connessa alla storia dei popoli».
Per i quattro piccoli Ficus di Palermo nati strani la spiegazione potrebbe essere nel volo di una microscopica vespa che è arrivata da poco a Palermo. «Una piccola vespa - spiega Speciale - che è riuscita a fare questo tipo di impollinazione: mi sono infatti rivolto agli entomologi di Agraria per capire se poteva esserci un insetto impollinatore, e lì il caso è stato studiato».
E il caso di una vespa che impollina un ficus lo spiega il professor Bruno Massa, docente di Entomologia al Dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell'Università di Palermo.
«Il Ficus è una pianta esotica e anche l'insetto lo è ed è arrivato da poco, attraverso varie strade, anche attraverso l'importazione di piante da vivaio: l'insetto si chiama pleistodontes imperialis ed è una microscopica vespetta di meno di un millimetro che entra nei frutticini del Ficus e permette la loro impollinazione. Quando il frutto è fertilizzato cade, può germinare e produrre un'altra pianta».
E stavolta nel cortile di Palazzo Butera ha germinato i piccoli Ficus che presto saranno prelevati e portati al sicuro. «In un Orto Botanico, a Palermo, a Padova, in un luogo protetto dove saranno studiati come i primi ficus nati da semi» ipotizza Speciale.
«La meccanica di questo evento è anche nel luogo dove si è verificato: la pianta madre cresce nel cortile del palazzo e da questa grande pianta è caduto un frutto con i semi impollinati dentro che sono andati a collocarsi nelle spaccature del marmo del terrazzo e lì hanno trovato quel poco di terriccio necessario».
Il palazzo è in fase di restauro «e quando i marmi dovranno essere demoliti, le piantine saranno prelevate: sarebbe impossibile lasciarle crescere in quella collocazione, anche perché creerebbero problemi di stabilità all'edificio».
Quattro ficus con i cromosomi di papà, «i primi figli mai osservati di un ficus macrophylla», e stanno crescendo come stranieri che si trovano bene. «Una cosa bella - per Manlio Speciale - come extracomunitari che poi mandano i figli a scuola e restano per sempre».
Nella Palermo dello slogan sull'accoglienza per tutti, dagli extracomunitari ai ficus, «come nella canzone di Woody Guthrie tanti anni fa, This land is your land».
«Tutto questo sarà raccontato sul numero di dicembre del Naturalista Siciliano, una pubblicazione edita dalla Società siciliana di Scienze naturali», ribadisce il professore Bruno Massa: «È una fra le più antiche pubblicazioni scientifiche italiane, che è presente (con alcune interruzioni) dal 1881 ad oggi, fondata da Enrico Ragusa allora proprietario dell'Hotel des Palmes. In questo numero riporta anche il caso del punteruolo rosso, finora delle palme, che ha attaccato la strelizia: non era mai successo e si è verificato quest'anno per la prima volta».
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