Sabato 21 Dicembre 2024

"Guccini è un gigante", l'omaggio di Vinicio Capossela

ROMA. «Ho due motivi in più per essere grato a Francesco Guccini, oltre a quelli che ognuno ha accumulato nei confronti della sua immensa opera». Inizia così il messaggio che Vinicio Capossela ha voluto mandare al Premio Tenco 2015, intitolato 'Fra la via Aurelia e il West - dedicato a Francesco Guccini', che si sta svolgendo a Sanremo, alla presenza dello stesso Guccini e con grande successo di pubblico sia per le serate che per gli incontri diurni. Capossela, impegnato nelle date estere del QùArt de Siècle tour, ha voluto ringraziare il Maestrone per aver dato il via alla sua carriera, scoprendolo proprio al Tenco nel 1989, «chinandosi, con la sua mole di gigante, sulla mia minuscola vita e prestando orecchio a un pigolìo esile e sgrammaticato che fuoriusciva da un'audiocassetta». Capossela parla del suo debito di riconoscenza nei confronti di Guccini per averlo «introdotto alla persona, al mestiere, al talento, e di nuovo, alla profonda umanità di Renzo Fantini, l'uomo che dietro le quinte produceva, organizzava e rendeva opera l'Arte del maestr-One, all'inglese... il maestro unico, insomma». Infine un «grazie - scrive ancora - per averci regalato il respiro di certa grande, immensa letteratura, averla restituita all'uso delle nostre contenute, definite esistenze. Grazie per avere allargato la geografia del conosciuto quotidiano, per lo sguardo che consente ad ognuno di essere Cyrano, o madame Bovary, per il respiro stradale che allarga la via Emilia al West, la tangenziale alla Frontiera. Grazie per il Beat, il battito, il ritmo, l'epica dei battuti e beati. Mi sembra che il miracolo di cui sono stato beneficiato quel pomeriggio di Novembre sia semplicemente parte del modo, della missione praticata da Francesco Guccini nella vita e nell'arte: chinarsi con la sua mole di gigante alla nostra misurata altezza e farci ascoltare lo smisurato che è in noi».

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