PALERMO. Scoppiare di vita e morire nello stesso istante, ora fiorisco ed ora muoio. È questo il destino imparabile del Bambù Gigante dell'Orto Botanico di Palermo che sta aspettando e aspetta non si sa da quanto tempo, cinquanta, cento, duecento anni, la sua fine pirotecnica. E sarà una fioritura-morte che nello stesso istante colpirà tutti i Bambù Gigante della terra che appartengono al suo tipo e alla sua generazione, tutti fioriti e morti in contemporanea ovunque si trovino.
Alto sui quindici metri e circondato da un bosco di cespugli vicino l'Acquario, le sue canne sono dritte e fortissime, diametro anche di 15 centimetri, «nella storia degli Stati Uniti ci sono i racconti di come con le canne di bambù si costruivano i grattacieli come ponteggi Dalmine», ricorda il professor Pietro Mazzola che sul tema - inquadrato nell'ambito dell'Orto Botanico di Palermo - ha scritto un libro con l'attuale direttore Francesco Maria Raimondo e con Andrea Di Martino.
Il Bambù Gigante aspetta la sua fioritura ma nessuno sa quando arriverà. Si chiama Dendrocalamus giganteus e per la prima volta lo ha avvistato e segnalato uno studioso e scrittore inglese di passaggio per l'Orto Botanico di Palermo «fra il 1904 e il 1905, e quello studioso lo descrisse esattamente come è oggi, bellissimo e imponente, impressionante».
DAL GIORNALE DI SICILIA DELL'8 SETTEMBRE 2015
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia