MILANO. «La musica mi ha salvato due volte, prima umanamente e poi professionalmente»: parola di Giovanni Pellino da Scafati, classe 1967, in arte Neffa, che oggi pubblica il nuovo album intitolato 'Resistenzà. Il lavoro da studio arriva a due anni di distanza dal successo di 'Molto calmo' e dopo l'estate durante la quale la sua 'Sigarette' è stata uno dei tormentoni più gettonati in radio. «La mia 'Resistenza' è un grido di protesta al quale vado pensando da tempo. Viviamo in un mondo tecnologico dove tutto è bellissimo, ma sforziamoci di pensare anche all'umanità». Il lavoro da studio, nato tra Bologna e dintorni, ha in scaletta un totale di tredici brani nuovi, da quello che ha dato il titolo a tutto il disco fino a 'Giorni e giorni', passando per 'Colpisci' il nuovo singolo attualmente in radio, 'Per fortuna c'è il mare', 'Lampadine' e tutte le altre con le quali il cantautore bolognese ha deciso di raccontarsi ancora una volta in modo personale, ma non solo. «Alcune canzoni che scrivo le chiamo figlie degli alieni - spiega lui - perchè non so spiegare da dove vengano. Tutto quello che vivo mi ispira e molte volte ho cantato di femminilità perchè credo sia una forma di divinità che possiamo realmente vedere». Altre canzoni invece per Neffa sono quelle che in qualche modo cambiano chi le scrive, come nel caso di 'Sigarette'. «Ho pensato alle polemiche che avrebbe potuto creare e all'effetto che avrebbe potuto avere sui più giovani, ma non sempre faccio le cose più furbe. Sono completamente asservito alla musica e vado dove mi porta lei. Raramente ho scritto canzoni come queste che mi hanno emozionato per tanto tempo prima di venire a galla in un disco». Ex batterista punk ed ex rapper, Neffa ha ancora qualche conto in sospeso con un passato che lo rincorre. «Avere un passato ingombrante non è piacevole, perchè il passato è per chi non ha futuro. Molta gente dopo che ho smesso di fare rap non è mai più stata in grado di ascoltare le mie canzoni senza preconcetti». Tra i progetti per il futuro, Neffa non esclude di riprovare a passare da Sanremo. «Me lo propongono spesso - dice il cantautore - e rispetto a gestioni precedenti quello di Carlo Conti è un Festival che nasce davvero dalla passione per la musica. Mi è però dispiaciuto che in una intervista Conti mi abbia definito un artista di nicchia, perchè vorrei essere tutt'altro».